Il Papa riceve i vertici del Giornale. "Chiedo ai lettori di pregare per me"

I direttori Sallusti e Feltri con la famiglia dell'editore Angelucci in udienza privata in Vaticano. Il Pontefice: "Vi confesso un segreto, se non lavoro mi annoio"

La famiglia Angelucci e la direzione del Giornale consegnano al Pontefice un crocifisso ligneo del Seicento e un'opera d'arte in edizione limitata per celebrare il cinquantesimo anniversario della fondazione del Giornale
La famiglia Angelucci e la direzione del Giornale consegnano al Pontefice un crocifisso ligneo del Seicento e un'opera d'arte in edizione limitata per celebrare il cinquantesimo anniversario della fondazione del Giornale
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«Chiedo a voi e ai vostri lettori di pregare per me». Così Papa Francesco ha chiuso ieri mattina l'udienza privata concessa ai vertici de Il Giornale in occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione che cade tra pochi giorni, esattamente il 25 giugno. Appuntamento di primo mattino alla Seconda Loggia del palazzo apostolico dove si trova anche l'appartamento privato del Pontefice al quale si accede dopo aver percorso il famoso corridoio affrescato da Raffaello e superato i saloni dove è stata fatta la storia della Chiesa. Papa Francesco è già reduce da altri impegni, ha appena congedato Zuzana Caputova, prima presidente donna della repubblica Slovacca e il suo seguito. Il Papa si è presentato sorridente: «Anche oggi mi fanno lavorare, ma vi confesso un segreto: io se non lavoro mi annoio». Il direttore Alessandro Sallusti ha presentato al Santo Padre la delegazione: il direttore editoriale Vittorio Feltri, la famiglia dell'editore rappresentata da Antonio, Gianpaolo, Alessandro e Simone Angelucci con i rispettivi figli, l'amministratore delegato del gruppo Nicola Speroni e la direttrice generale Stefania Bedogni. Il colloquio è durato una ventina di minuti. In una atmosfera cordiale si è parlato del ruolo dell'informazione nel drammatico momento che sta vivendo il mondo, in particolare della guerra in Ucraina sulla quale, ha detto Vittorio Feltri al Pontefice «io e lei la pensiamo allo stesso modo». Il direttore Sallusti ha ricordato a Papa Francesco come questo giornale abbia saputo nei suoi cinquant'anni di vita coniugare la laicità scelta dal suo fondatore Indro Montanelli tra i segni distintivi dell'avventura che stava per intraprendere con un profondo rispetto e attaccamento alle radici cristiane dell'Italia e dell'Occidente intero.

Al termine dell'incontro la famiglia Angelucci ha donato al Papa un crocefisso romano del Seicento oltre che la prima copia originale de Il Giornale e una scultura realizzata appositamente per celebrare il cinquantesimo. Il Papa ha contraccambiato con dei rosari da lui benedetti. Poi il congedo: «Pregate per me, ma mi raccomando - ha aggiunto con un tocco della sua nota ironia - non contro».

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