Giornata mondiale della sclerosi multipla: cause e sintomi

Per il trattamento di questa patologia neurodegenerativa si è rivelato efficace il trapianto di cellule staminali ed anche la fractalchina, una molecola cerebrale

Giornata mondiale della sclerosi multipla: cause e sintomi
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Il 30 maggio si celebra la Giornata Mondiale della Sclerosi Multipla che si pone l'obiettivo di sensibilizzare in merito a questa patologia neurodegenerativa cronica a base autoimmune che interessa il sistema nervoso. Secondo recenti stime, colpisce circa 2,3 milioni di individui (soprattutto donne) quasi sempre di età compresa fra i 20 e i 50 anni.

La sclerosi multipla aggredisce la mielina, ovvero la sostanza grassa dalle molteplici funzioni. Essa, infatti, circonda e protegge le fibre del sistema nervoso, ma è altresì implicata nella corretta trasmissione dei segnali nervosi. Nelle aree dove la mielina subisce un danno viene a formarsi un tessuto cicatriziale (sclerosi) al posto della normale componente tissutale. Esistono varie forme della malattia:

  • Sindrome clinicamente isolata (CIS);
  • Recidivante con remissione (SMRR);
  • Progressiva secondaria (SMPS);
  • Primaria progressiva (SMPP);
  • Progressiva con ricadute (SMPR);
  • Sindrome radiologicamente isolata (RIS).

Le cause della sclerosi multipla

Purtroppo le cause della sclerosi multipla non sono note con esattezza. Negli ultimi anni è stata confermata l'ipotesi secondo cui a innescare il disturbo sia una risposta immunitaria anomala diretta contro la mielina, anche se non si conosce l'antigene specifico. Non devono poi essere dimenticati alcuni fattori ambientali, soprattutto l'esposizione al sole e il contatto durante l'adolescenza con determinati agenti infettivi (virus, batteri, funghi).

A fine 2021 gli scienziati della Weill Cornell Medicine hanno scoperto che un gruppo di cellule immunitarie che in condizioni normali offrono una protezione dall'infiammazione nel tratto gastrointestinale, sono in grado di innescare la sclerosi multipla e altre condizioni caratterizzate da flogosi cerebrale. I risultati dello studio sono apparsi sulla rivista Nature. Ne abbiamo parlato approfonditamente in questo articolo.

I sintomi della sclerosi multipla

La sintomatologia della sclerosi multipla appare in seguito al danno subito dalla mielina che va ad alterare la trasmissione degli impulsi nervosi tra il cervello, il midollo spinale e altre parti del corpo. Le manifestazioni, che possono essere fluttuanti o durature, includono:

  • Disturbi visivi: neurite ottica, algia oculare, nistagmo, visione offuscata;
  • Disturbi intestinali: difficoltà a trattenere feci e/o gas, stitichezza;
  • Disturbi vescicali: urgenza minzionale, ritenzione urinaria, incontinenza;
  • Disturbi della sensibilità: riduzione della percezione al freddo, al caldo e al dolore;
  • Disturbi cognitivi: difficoltà di concentrazione, problemi di memoria e di apprendimento;
  • Disturbi sessuali: difficoltà a raggiungere l'orgasmo, eiaculazione precoce, disfunzione erettile;
  • Stanchezza intensa;
  • Dolore cronico;
  • Vertigini;
  • Difficoltà nella deambulazione;
  • Rigidità muscolare;
  • Depressione.

Nel 50% dei pazienti il sintomo rivelatore è la neurite ottica, un'infiammazione che comporta algia agli occhi, visione offuscata e perdita progressiva della vista. Gli scienziati dell'Università della California Riverside hanno scoperto che un ligando del recettore degli estrogeni chiamato indazolo cloruro potrebbe migliorare la vista nei malati di sclerosi multipla. Ne abbiamo parlato in questo articolo.

La diagnosi della sclerosi multipla

Non esistono test specifici per individuare la sclerosi multipla. La diagnosi è dunque differenziale, ovvero volta ad escludere la possibile presenza di altre patologie. Dopo un'attenta anamnesi e una visita accurata il neurologo prescrive l'esecuzione di:

  • Un esame del sangue;
  • Una puntura lombare;
  • Una risonanza magnetica dell'encefalo e del midollo spinale;
  • Un test dei potenziali evocati.

La terapia della sclerosi multipla

Attualmente la terapia si basa sulla somministrazione dei cosiddetti farmaci modificanti la sclerosi multipla che hanno un triplice obiettivo: rallentare il decorso della malattia e della disabilità associata, diminuire la frequenza e l'intensità degli attacchi e ridurre l'accumulo di lesioni della mielina. Gli attacchi possono essere controllati mediante la somministrazione dei cortisonici. Se questi non danno gli effetti sperati, si opta per la plasmaferesi. La terapia farmacologica deve essere associata alla fisioterapia che prevede esercizi di rinforzo muscolare.

Nel trattamento della sclerosi multipla si è rivelato efficace il trapianto di cellule staminali. Secondo il professor Roland Martin, l'80% dei pazienti resta libero dalla patologia per molto tempo o addirittura per sempre. Ne abbiamo parlato in questo articolo.

Un'altra speranza giunge dalla scoperta effettuata da una scienziata dell'Università di Alberta. La studiosa è giunta alla conclusione che la fractalchina, una molecola cerebrale, può invertire gli effetti della problematica. Per approfondire l'argomento è possibile leggere questo articolo.

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