Influenza, perché il vaccino è importante per gli anziani

Il vaccino è il miglior mezzo a disposizione per proteggere le categorie a rischio dalle possibili complicanze dell'influenza

Influenza, perché il vaccino è importante per gli anziani
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Nonostante il vaccino antinfluenzale sia un'importante leva di prevenzione nelle popolazioni a rischio, in primis gli over 65, la scorsa stagione è stata registrata una copertura vaccinale solo del 56,7% fra i senior. Questo dato, purtroppo, non è confortante se si pensa che le complicazioni della più diffusa malattia respiratoria stagionale, l'influenza appunto, non sono affatto rare.

Secondo Stefania Maggi, ricercatrice del CNR - Istituto di Neuroscienze e Invecchiamento di Padova, è dunque fondamentale per le fasce più deboli l'adesione tempestiva alla campagna vaccinale, quest'ultima in fase di avvio nelle diverse regioni. Solo in questo modo si può offrire una protezione completa ed efficace a tutti.

Influenza, i sintomi e le complicanze

Le manifestazioni dell'influenza esordiscono in maniera brusca. Il primo sintomo è sicuramente la febbre elevata la cui durata non è mai inferiore a tre-quattro giorni. Il rialzo termico è accompagnato da mal di testa, brividi di freddo e sudorazione.

Inizia poi a comparire la sintomatologia tipica che, oltre alla tosse secca, include: mal di gola, naso chiuso o che cola, algia al petto durante la respirazione, sonnolenza, dolori ossei e muscolari diffusi.

Talvolta il disturbo, se il fisico è particolarmente debilitato, può altresì provocare fotofobia, congiuntivite e problematiche gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea, crampi addominali).

Esistono categorie a rischio (anziani, donne in gravidanza, bambini di età compresa fra i sei mesi e i cinque anni, individui immunodepressi, malati cronici) per le quali le complicanze non sono rare. Tra queste figurano:

  • Bronchite
  • Polmonite
  • Disidratazione
  • Otite
  • Sinusite
  • Insufficienza respiratoria
  • Scompenso cardiaco
  • Miocardite
  • Encefalite

Gli anziani e i rischi dell'influenza

Anziani

I dati forniti dai Centers for Disease Control and Prevention sono chiari. Ogni anno si stima che il 50-70% delle ospedalizzazioni legate all'influenza ed il 70-85% dei decessi correlati alla stessa, riguardino principalmente persone over 65. La presenza di comorbidità, inoltre, aumenta il rischio di complicanze e ciò è motivo di preoccupazione poiché il 50% della popolazione di età compresa tra i 65 e i 75 anni soffre di almeno una patologia cronica. La percentuale sale al 75% per i soggetti con più di 85 anni.

Per la precisione sono 300mila le ospedalizzazioni annuali per cause cardiovascolari ed anomalie respiratorie. Ma non è tutto. Gli over sono maggiormente esposti a rischi a medio e lungo termine, come il pericolo di perdere l'autosufficienza funzionale associata al peggioramento persistente di patologie pregresse. Purtroppo la probabilità di insorgenza di disabilità dopo le dimissioni ospedaliere è concreta e si attesta intorno al 30%.

Gli over non si vaccinano

Nonostante i pericoli sopra descritti, sono ancora tanti i senior che non si vaccinano. Secondo un rapporto fornito dal Ministero della Salute, nella scorsa stagione solo al 56,7% degli over 65 è stato somministrato il vaccino. Tale dato è ben lontano dai target fissati dallo stesso Ministero, i quali raccomandano il raggiungimento del 75% come obiettivo a lungo termine.

L'importanza del vaccino antinfluenzale

L'Istituto Superiore di Sanità sottolinea che l'influenza provoca fino a 8mila decessi ogni anno. «L'impatto dell'influenza sullo stato di salute generale della popolazione è spesso ignorato anche e soprattutto nelle fasce più fragili - afferma Maggi - è quindi fondamentale sensibilizzare gli anziani per prevenire l'insorgere della malattia. Il più importante alleato a nostra disposizione è il vaccino».

Il compito del vaccino antinfluenzale è quello di stimolare il sistema immunitario a produrre anticorpi specifici verso i virus incriminati. Più nello specifico esso sollecita la formazione dei linfociti B, altrimenti definiti cellule della memoria. I linfociti B sono indispensabili per la creazione della cosiddetta memoria immunitaria che serve appunto a riconoscere e a combattere il patogeno quando questo entra in contatto con l'organismo.

Il nuovo vaccino antinfluenzale

Per gli over 65 è stato appositamente studiato, grazie ad una ricerca randomizzata real-world, un vaccino contenente un maggiore dosaggio di antigene in grado di offrire una protezione superiore del 24% rispetto al vaccino tradizionale, pur rispettando gli stessi standard di sicurezza e tollerabilità.

L'efficacia nel prevenire le ospedalizzazioni legate anche alla polmonite è pari al 64,4%.

Il Ministero della Salute, nella circolare per la prevenzione e il controllo dell'influenza stagionale, ha espresso che il vaccino ad alto dosaggio è indicato esclusivamente ai soggetti con età pari o superiore a 65 anni.

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