Presto, con l'avvento dei primi freddi, inizierà a diffondersi il malanno di stagione per eccellenza: l'influenza. Non tutti sanno che questa malattia respiratoria è provocata da virus a RNA appartenenti al genere Orthomixovirus che, a sua volta, comprende tre generi (A, B, C) le cui caratteristiche principali sono l'elevata frequenza con cui subiscono mutazioni e la facile trasmissibilità.
Il contagio è molto semplice e avviene attraverso le goccioline di saliva e/o di muco emesse con starnuti, colpi di tosse oppure parlando in maniera ravvicinata con un'altra persona. Ancora in modo indiretto toccando superfici e oggetti contaminati. L'influenza può dar luogo ad un profondo senso di malessere e di stanchezza. In che modo è possibile recuperare le energie a guarigione avvenuta? Scopriamolo insieme.
I sintomi e le complicanze dell'influenza
Trascorso il periodo di incubazione che dura generalmente 1-2 giorni, le manifestazioni dell'influenza compaiono bruscamente. Si assiste subito ad un rialzo termico la cui durata non è quasi mai inferiore a 3-4 giorni. La febbre elevata è accompagnata da brividi di freddo, sudorazione e mal di testa.
Seguono altri sintomi di varia entità, come tosse secca, mal di gola, naso chiuso o che cola, algia al petto durante la respirazione. Il paziente si sente spossato e lamenta dolori ossei e muscolari diffusi in tutto il corpo. Talvolta sono presenti anche disturbi gastrointestinali come nausea, vomito, crampi addominali e diarrea.
Nella maggior parte dei casi l'influenza si risolve senza problemi ma alcune categorie di individui (over, soggetti affetti da patologie croniche, donne in gravidanza, bambini di età compresa fra i sei mesi e i cinque anni) sono più esposte alle complicanze. Tra queste figurano: la bronchite, la polmonite, l'otite, la sinusite, l'insufficienza respiratoria e cardiaca.
Recuperare le energie dopo l'influenza
L'influenza quasi sempre dura 3-4 giorni, tuttavia la convalescenza può protrarsi anche per diverse settimane. È questo un periodo molto delicato caratterizzato da stanchezza intensa. Il sistema immunitario ha dovuto utilizzare tutte le sue risorse per combattere il virus e dunque ora ha bisogno di recuperare il vigore perso. Per supportarlo è possibile adottare alcuni accorgimenti che, nella loro semplicità, sono in grado di fare la differenza.
Riposo
Dopo l'influenza è fondamentale riposare. Ciò significa dormire almeno sette o otto ore per notte. Il sonno notturno permette all'organismo di ricaricarsi grazie al passaggio tra due stati: quello REM e quello non-REM. In tal modo i benefici per la salute sono assicurati. Un sonno ristoratore, infatti: migliora il sistema immunitario, potenzia la memoria, favorisce il buon umore e ripulisce il cervello dalle tossine prodotte dai neuroni durante il giorno.
Vestiario adeguato e attenzione ai luoghi affollati
Se si è costretti ad uscire di casa è bene coprirsi in maniera adeguata ed evitare quanto più possibile luoghi particolarmente affollati poiché le difese immunitarie sono ancora basse e la possibilità di contrarre altre malattie è elevata. Attenzione anche allo stress intenso. Il cortisolo, infatti, indebolisce ulteriormente il sistema immunitario.
Alimentazione e idratazione
Si devono prediligere alimenti freschi e facilmente digeribili. Via libera, dunque, a frutta, riso, pasta, patate, pesce e carne magra. Sono invece da evitare i piatti troppo elaborati e i condimenti eccessivi. L'idratazione è fondamentale. Acqua, tè, tisane, succhi di frutta possono essere bevuti caldi o a temperatura ambiente.
Il reintegro di vitamine e sali minerali può avvenire anche assumendo specifici integratori. Al fine di recuperare le energie il sistema immunitario necessita di:
- Vitamina C: nota per i suoi effetti antiossidanti, è naturalmente presente in peperoni, arance, broccoli, uva, radicchio;
- Vitamina D: sostiene le difese immunitarie. La si trova nel pesce, nel tuorlo d'uovo, nel fegato e in alcuni tipi di funghi;
- Zinco: anch'esso ha un'azione antiossidante ed presente nei cereali integrali, nel pesce e nei semi oleosi;
- Ferro: si comporta come la vitamina D. Per farne il pieno è consigliato mangiare le carni rosse e bianche, il tuorlo d'uovo, i molluschi, il pesce, la frutta secca e i legumi.
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