L’equitazione a scopo terapeutico, nota come ippoterapia è una pratica molto diffusa negli ultimi anni ed è consigliata per il trattamento di diverse patologie neuropsichiatriche o per la cura di malattie traumatologiche. Il suo utilizzo a servizio della cura e del benessere affonda le sue radici già nel 400 a.c. all’epoca di Ippocrate che credeva tanto nei benefici dell’andare a cavallo. Come tecnica di riabilitazione l’ippoterapia è stata valorizzata a partire dagli anni Sessanta.
Oggi è vista come una sorta di terapia neuromuscolare che utilizza il cavallo come supporto prezioso per migliorare il coordinamento e dei movimenti e la postura di determinati soggetti come disabili e soprattutto bambini come problemi di autismo, iperattività o sindrome di deficit di attenzione. È in grado di apportare dei veri e propri miglioramenti dal punto di vista psicologico ed emotivo.
Come funziona l’ippoterapia
L’ippoterapia prevede un approccio graduale del paziente a contatto il cavallo che diventa una sorta di complice e amico fidato. Al paziente infatti è richiesto di superare le ansie, i limiti psicologici nei confronti del cavallo. Una volta superate queste paure potrà essere autonomo ed instaurare un vero e proprio rapporto amichevole con il cavallo. A lungo andare potrebbe anche non essere più seguito dall’istruttore ma agire e muoversi in maniera del tutto indipendente.
Solitamente una seduta di ippoterapia è della durata di un’ora circa ed è suddivisa in diversi momenti emblematici. I momenti di interazione col cavallo si alternano a quelli di riabilitazione e supporto dei terapisti. Le sedute si svolgono in centri specializzati con cavalli selezionati e istruttori qualificati. Lo staff è integrato da neuropsichiatri e pediatri. Al termine della seduta il paziente si prende cura del cavallo pulendolo e striandolo.
Ciò consente di migliorare rapporto di fiducia reciproca tra paziente e cavallo. Essendo ritenuta anche un’attività ludica è consigliata anche ai bambini più piccoli.A cose serve l’ippoterapia
Scopriamo insieme quali sono i principali benefici dell’ippoterapia.
- Allena l’intelligenza emotiva: grazie al legame speciale che si instaura tra paziente e cavallo questa forma di terapia è consigliata a chi ha problemi di gestione delle emozioni. Nel legame col cavallo si sviluppa maggiormente la comunicazione non verbale attraverso la quale emozioni e stati d’animo possono fluire liberamente senza paure e limiti psicologici;
- migliora la coordinazione dei movimenti: andare a cavallo coinvolge diversi muscoli come quelli dell’addome, dei glutei e delle braccia. È in grado di sciogliere le articolazioni in caso di traumi apportando un prezioso rilassamento;
- aumenta la capacità di concentrazione: andare a cavallo apporta benefici cognitivi. È in grado infatti di tenere alta la soglia dell’attenzione e potenziare la capacità di riflesso. È consigliata infatti a chi soffre di disturbo da deficit di attenzione e iperattività;
- dona relax: il contatto con il cavallo e la natura stimola la produzione della serotonina che consente al paziente di immergersi in un inedito stato di benessere e contrastare gli stati di stress, ansia e nervosismo;
- aumenta l’autostima e l’autoefficacia: il rapporto speciale che si instaura tra cavallo e paziente dona un senso di soddisfazione che fa sentire appagati. Il soggetto che pratica questo tipo di attività terapeutica non si sente giudicato ma apprezzato per quello che è e che fa.
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