Quando si è accorto ormai era troppo tardi: aveva già la canna della pistola puntata alla testa e non è riuscito a sottrarsi alla rapina. Un benzinaio, 40 anni, di Carate Brianza, ieri mattina alle 6.30, parte verso limpianto Tamoil che gestisce alla periferia di Monza. Deve prelevare lincasso del distributore automatico: apre la cassa ritira il denaro e lo ripone nella valigetta. Quindi, si rimette in auto per raggiungere laltra pompa della Monteschell che, la società petrolifera gli ha affidato da qualche anno. Si trova sulla Milano Lecco, nel territorio del comune di Verano Brianza.
Luomo arriva sul piazzale e nota la porta del chiosco spalancata: pensa che durante la notte i ladri abbiano fatto razzia. Entra per verificare lentità del furto e trova due banditi armati e con il volto coperto da passamontagna. I criminali sono decisi, sanno di poter mettere a segno un colpo ben studiato, preparato con estrema cura. Sono a conoscenza che il lunedì mattina il gestore fa il giro dei due impianti per recuperare lincasso della domenica. I delinquenti sfruttano il fattore sorpresa, gli puntano la canna della semiautomatica e lo costringono a sedersi su una sedia.
«Dacci la chiave della cassa, altrimenti fai una brutta fine» gli sibila uno dei balordi. Il quarantenne è costretto ad eseguire gli ordini alla lettera: non ha scampo. Mentre uno dei balordi tiene sotto tiro la vittima della brutta avventura, laltro esce e apre il self service. Rastrella tutto il denaro che contiene. Non è finita, i rapinatori sanno che il benzinaio ha gli altri soldi prelevati a Monza. Prendono anche quelli, in tutto il bottino è di trentamila euro.
Conclusa la razzia la coppia «avverte» il benzinaio di attendere qualche minuto prima di dare lallarme. «Altrimenti gli dicono minacciosi - passerai grossi guai».
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