Berlusconi: un buco inventato per poter aumentare le tasse

Casini: la sinistra dice «colpiremo le rendite» ma intende il risparmio. Fassino: truccati i conti di Tremonti

Antonio Signorini

da Roma
Quelli della sinistra sono allarmi lanciati ad arte per giustificare una stangata fiscale. «Stanno creando un clima di preoccupazione sui conti pubblici e gridano al disastro perché vogliono aumentare le tasse», ha detto Silvio Berlusconi parlando a Milano, a margine di una visita a un asilo aziendale. E la conferma di un giro di vite fiscale il leader di Forza italia la trova nelle parole pronunciate martedì da Vincenzo Visco, viceministro all’Economia in quota Ds che, osserva il Cavaliere, «confermano le preoccupazioni che noi avevamo espresso in campagna elettorale». Gli allarmi che gli azzurri hanno lanciato durante la campagna elettorale erano fondati. «Tremonti - aggiunge Berlusconi - si è anche preso del delinquente politico quando ha detto che il centrosinistra voleva mettere le mani sul risparmio degli italiani, aumentando le tasse sui Bot e i Cct e rimettendo in gioco la successione per le case», ma ora Visco «ha confermato che tutto questo è nel programma del centrosinistra. Gli italiani devono essere consapevoli di ciò che questo governo sta prospettando».
Le analisi, nel centrodestra convergono. Battono sul tasto delle tasse anche i centristi dell’Udc: «Nulla di nuovo sotto il sole è la tassazione sul ceto medio», commenta il leader Pier Ferdinando Casini. «Si sta avverando quello che avevamo detto - continua Casini -, questo nasconde la volontà di tassare i risparmiatori e il ceto medio. Le chiamano rendite finanziarie, si legge risparmi degli italiani».
In sostanza, chiosa il capogruppo Udc alla Camera Luca Volontè, «il piano Salasso è partito, la maxi-stangata è alle porte. Emerge una chiara volontà del governo di nascondere la correttezza del percorso concordato con Almunia da Tremonti e di far pagare ai cittadini la fragilità della coalizione, oltreché gli appetiti delle singole formazioni dell’Unione». D’accordo il portavoce di Alleanza nazionale Andrea Ronchi: «Le accuse e le insinuazioni pesanti del ministro dell’Economia nascondono la loro verità, quella di aumentare le tasse».
Chi non ha creduto alle «minacce del centrosinistra, ora si ricrederà», assicura il repubblicano Giorgio La Malfa.
A un giorno dall’allarme conti, sono tutte dello stesso tono le prese di posizione della sinistra. Per il sottosegretario all’Economia Paolo Cento, Berlusconi fa «propaganda e demagogia» perché, gli fa eco il viceministro Roberto Pinza, non ci sono dubbi sul fatto che i conti «sono peggiorati».
Francesco Rutelli, leader della Margherita e ministro alla Cultura, sostiene che «i conti vanno male, la competitività del Paese va indietro. È necessario affrontare i problemi per risolverli. Abbiamo la forza, il tempo, la coesione e le idee per affrontarli». Dell’eredità finanziaria lasciata al nuovo governo parla anche il ministro del Lavoro Cesare Damiano: «Il rapporto deficit/Pil di Tremonti in realtà non corrisponde allo stato reale, la situazione dei conti pubblici è molto negativa e molta polvere è stata messa sotto il tappeto».
«I conti dimostrano quello che abbiamo sempre denunciato e cioè che in questi anni Tremonti ha truccato le cifre», ha aggiunto il segretario dei Ds Piero Fassino, secondo il quale l’ex ministro dell’Economia «ha fatto approvare dal Parlamento Finanziarie che non corrispondevano all’andamento reale dei conti». Chiaro il messaggio del leader della Quercia: «Oggi il nuovo governo si trova a ereditare una situazione dei conti pubblici molto più grave, con un deficit e un debito molto più alti. Toccherà a noi risanare i buchi che ha fatto il governo di centrodestra». Sul come la sinistra non entra nel merito.

Ma lo strumento, secondo il presidente della Corte dei conti Francesco Staderini, alla fine sarà una manovra correttiva. Deciderlo, ha detto ieri, «è una scelta che deve fare il governo, ma che ci sia bisogno di qualche correzione - ha concluso il magistrato contabile - mi pare evidente».

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