Per il blackout del 2003 un giudice riconosce il «danno esistenziale»

A due anni esatti dal black out che domenica 28 settembre 2003 lasciò l’Italia senza corrente, un giudice di pace ha riconosciuto a favore di un utente campano di Casoria, il signor Sabino M., 225 euro «per risarcimento danni esistenziali»: la mancanza di elettricità gli impedì di godersi in santa pace la domenica. In pratica il giudice di Casoria ha ritenuto che quel black-out, imputabile ai disservizi dell’Enel, ha rovinato al signor Sabino il tranquillo e consueto svolgimento delle attività classiche in un giorno festivo. Da parte sua l’Enel ha subito protestato annunciando la proposizione dell’appello: «Ci sono numerosissime sentenze di altri giudici di pace di segno totalmente opposto», secondo cui non c’è «nessuna responsabilità dell’Enel nel blackout». Il gruppo elettrico ricorda poi che «il blackout del 28 settembre 2003 è riconducibile a eventi di natura eccezionale».

Tutto ciò «è stato confermato dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas con una lettera inviata il 2 ottobre 2003 a tutte le Associazioni dei consumatori». Ieri mattina a Firenze è intanto iniziato il processo per la causa promossa dall’associazione dei consumatori Aduc contro l’Enel per lo stesso black-out. La sentenza è fissata per gennaio 2006.

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