Bnl: Opa a rischio, rispunta il Bilbao

Massimo Restelli

da Milano

L’attacco della Procura, l’ostacolo di Bankitalia ma soprattutto l’incognita di un estremo e imprevisto intervento da parte della Consob: il presidente e ad Giovanni Consorte vede stringersi lo spazio di manovra per portare la «sua» Unipol a coronare la conquista di Bnl.
Una battaglia a lungo preparata dal top manager ma nella quale potrebbe tornare ad affacciarsi il Banco di Bilbao. Il gruppo spagnolo si è finora limitato a un’azione legale per contestare i 2,7 euro proposti nell’Opa di Unipol ma, visto l’ingarbugliarsi della partita, sarebbe tornato alla finestra rispolverando il vecchio piano industriale su Via Veneto, anche in difesa del proprio impegno nel capitale (poco meno del 15%).
L’attenzione del Bilbao potrebbe infatti trasformarsi in un’«uscita strategica» per Consorte laddove non fosse possibile celebrare l’atteso matrimonio bancassicurativo. Tutto dipenderà dall’impatto dell’inchiesta, che ha coinvolto sia Unipol sia lo stesso Consorte, sull’orientamento delle Authority.
Bankitalia potrebbe bloccare l’orologio autorizzativo in attesa di avere maggiori ragguagli dai magistrati, ma qualche sorpresa potrebbe anche arrivare dalla Consob. Alla commissione di Lamberto Cardia spetta ufficialmente un passaggio poco più che formale sull’integrazione al prospetto informativo così da registrare le ultime mosse completate da Unipol per migliorare la solvibilità dell’operazione. Il quadro, tuttavia, cambierebbe se Consob tornasse sui propri passi, sia perché le indagini lambiscono il contenuto del prospetto, sia in seguito agli accertamenti in corso sugli accordi con Deutsche Bank e Banca Popolare Emilia Romagna: sullo sfondo c’è l’emergere di un possibile «patto occulto» ma anche la verifica delle informazioni ricevute.
Un’ulteriore insidia per Consorte che si attende il via libera di Bankitalia già la prossima settimana. Palazzo Koch deve valutare sia se Unipol (5,2 miliardi di capitalizzazione) abbia forze necessarie per acquistare un gruppo creditizio da 8,2 miliardi sia la «tenuta» del nuovo aggregato dando il definitivo via libera all’integrazione.
Se il nodo della «onorabilità» di Consorte non sembra centrale, rimane il fatto che l’Opa è stata costruita per scattare entro fine anno (l’ultimo giorno utile sarebbe il 27 dicembre). In caso di una sospensione del giudizio da parte di Antonio Fazio, indagato per la tentata scalata di Bpi su Antonveneta, Unipol sarebbe quindi costretta a ritoccare gli accordi con il consorzio di finanziamento, anche per trasferirne l’impatto sui conti del prossimo anno.


Uno scenario difficile da leggere anche per Piazza Affari dove ieri il titolo è scattato dell’1,28% a 2,37 euro (il bilancio da inizio mese rimane in rosso del 4,3%). Balzo che ha diviso in due gli operatori: da un lato quanti spiegavano il recupero delle quotazioni minimizzando l’impatto delle inchieste e dall’altro quelli che giudicano ormai tramontata l’Opa Unipol.

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