Non cala la tensione in Medio Oriente dopo l'attacco missilistico dell'Iran contro Israele. Nella notte la Repubblica islamica ha ribadito di essere pronta a riprendere i raid contro Tel Aviv. Il capo di stato maggiore delle forze armate iraniane, generale Mohammad Bagheri, ha avvertito che l'Iran risponderà alle eventuali azioni dello Stato ebraico contro il suo territorio con attacchi "alle intere infrastrutture di Israele" con "intensità moltiplicata". Dello stesso tenore l'ex comandante della Forza Qods iraniana, Ahmad Vahidi: "Se il regime sionista commetterà un errore, potremmo dimostrare che possiamo radere al suolo Tel Aviv in una sola notte". Tel Aviv ha fatto sapere che alcune delle loro basi aeree sono state colpite durante l'attacco missilistico e che i raid hanno causato danni a edifici adibiti a uffici e altre aree di manutenzione, ma che questo non inficia l'attività dell'aeronautica. L'Idf ha precisato anche che nessun aereo è stato danneggiato nell'attacco e che tutti gli impatti dei missili nelle basi aeree sono stati considerati dall'esercito "inefficaci".
Proseguono le operazioni lungo il confine
Intanto continua il braccio di ferro lungo il confine tra Israele e Libano. Nella notte almeno cinque attacchi israeliani hanno colpito i sobborghi meridionali di Beirut e strutture di Hezbolla. I corrispondenti dell'AFP hanno sentito diverse esplosioni e hanno visto il fumo alzarsi in un'area, mentre divampava un incendio. Nel corso di tutta la giornata sono stati sparati 240 razzi dal Libano verso il nord di Israele. Le sirene d'allarme sono risuonate nelle città dell'Alta e della Galilea occidentale, senza segnalazioni immediate di feriti. Nel comune di Metula, in gran parte evacuato, circa dieci abitazioni sono state danneggiate. Le sirene continuano a suonare in diverse comunità di confine, tra cui Avivim e Rihaniya, riporta il Times of Israel.
Le Idf, inoltre, hanno diffuso il video delle operazioni notturne condotte dalla 36esima divisione, penetrata nel territorio del Libano meridionale con l'obiettivo di demolire le strutture di Hezbollah vicine al confine in "raid limitati, localizzati e contro bersagli specifici". Secondo funzionari di Tel Aviv, l'esercito vuole che queste operazioni durino il meno possibile. Stando a quanto riportato dalla Cnn, che ha citato fonti statuniteni ed ebraiche, i raid delle Idf delle ultime due settimane avrebbero causato la distruzione del 50% dell'arsenale del Partito di Dio. "La cosa più importante che abbiamo fatto è stata cercare di eliminare circa la metà della capacità missilistica che è stata costruita negli ultimi 30 anni con l'Iran", ha dichiarato un funzionario di Tel Aviv. "E ci siamo riusciti".
Primi caduti nella guerra tra Israele e Libano
Le cronache riportano anche che ci sono le prime vittime di questo nuovo fronte di guerra. L'Idf ha annunciato la morte di otto militari israeliani ucciso negli scontri con i miliziani di Hezbollah; mentre le forze armate libanesi hanno fatto sapere che un drone israeliano ha attaccato una unità dell'esercito libanese e ha ucciso un soldato. La milizia sciita ha detto di aver fatto esplodere un "ordigno" mentre i soldati israeliani cercavano di "accerchiare Yaroun" nel distretto di Bint Jbeil, nel sud del Libano. Secndo quanto riferito dalle forze armate di Tel Aviv, i soldati sono caduti in due scontri a fuoco separati con i terroristi libanesi. Vi sarebbero anche sei feriti. Gli Hezbollah hanno anche dichiarato di aver distrutto tre carri armati delle Idf, ma l'esercito di Tel Aviv non ha riferito nulla al riguardo.
Raid contro Damasco: ucciso il genero di Nasrallah
Secondo i media allienati con il governo di Bashar Al-Assad, le forze aeree di Tel Aviv avrebbero condotto un attacco aereo contro la capitale siriana, causando la morte di tre persone e il ferimento di altrettante. Stando a quanto riferito, si sarebbe trattato di un raid mirato contro un appartamento, all'interno di un edificio a tre piani nel distretto di Mezzeh. La vittima dell'attacco, secondo Al Arabya, sarebbe il genero di Nasrallah, Hassan Jaafar Qassir. Suo fratello Muhammad, eliminato a Beirut alcuni giorni prima, era il comandante dell'Unità 4400 di Hezbollah, responsabile del trasferimento e della consegna di armi iraniane alle varie milizie libanesi sostenute da Teheran.
Khamenei attacca gli Usa
A 12 ore dall'attacco anche Ali Khamenei ha rotto il silenzio. La Guida Suprema iraniana se l'è presa soprattutto con gli Stati Uniti, la "radice dei problemi in Medio Oriente che crea conflitti, guerre, inimicizie", ma anche "alcuni Paesi europei che rivendicano falsamente la pace". "Se rimuovessimo questo male dalla nostra regione", ha proseguito Khamenei, "senza dubbio questi conflitti scomparirebbero completamente". Khamenei ha poi auspicato che "con i grandi sforzi della nazione iraniana, con l'aiuto dell'ispirazione della Rivoluzione islamica e la cooperazione di altre nazioni, ridurremo il male dei nemici di questa regione".
Tel Aviv prepara la risposta: nel mirino siti strategici
Secondo il portale Axios Tel Aviv sta lavorando a una risposta contro i raid di Teheran. Le Idf starebbero programmando un attacco contro siti strategici della repubblica islamica. Nel mirino potrebbero finire alcuni impianti petroliferi del Paese. Benjamin Netanyahu, scrive ancora Axios, discuterà della questione con il presidente americano Joe Biden. Secondo una fonte a conoscenza dei dettagli il premier israeliano terrà una consultazione limitata sulla sicurezza con diversi ministri e capi dell'establishment della Difesa per disegnare la strategia da adottare contro l'Iran. Secondo l'emittente Kan, che ha citato funzionari israeliani, lo Stato ebraico risponderà all'attacco di Teheran "ma questo non porterà ad una guerra regionale".
L'amministrazione statuinitense, inoltre, ha dichiarato che nei prossimi giorni avvierà una serie di consultazioni con la controparte israeliana per cercare di allineare le prospettive su ogni potenziale risposta all'attacco iraniano.
"Penso che riconosciamo che, per quanto una risposta di qualche tipo dovrebbe essere importante, c'è la consapevolezza che la regione è davvero sul filo del rasoio e che ci sono reali preoccupazioni per un'escalation ancora più ampia o per un'escalation continua", ha dichiarato il vicesegretario Usa Kurt Campbell. Il presidente Joe Biden ha già espresso la sua contrarietà ad un attacco al programma nucleare iraniano e ha invitato gli israeliani ad attuare una risposta proporzionata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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