Bocchino accusa il Cav: "Non ha legittimazione Il Fli? E' più vivo che mai"

Fli guadagna un deputato: arriva Muro. E il vicepresidente spara a zero: "Berlusconi non è legittimato a governare". E sulla Libia: "Con Fini premier tutto questo non sarebbe successo"

Bocchino accusa il Cav: 
"Non ha legittimazione 
Il Fli? E' più vivo che mai"

Roma - Per far passare alla storia la prima assemblea nazionale di Futuro e Libertà, Italo Bocchino doveva scegliere parole forti. Il rischio di passare inosservati e di sminuire ancor di più l'importanza del neonato soggetto politico era alto. E così, il vice presidente Fli ha sfoggiato i muscoli e ha lanciato stoccate a tutto campo. Si parte dal presidente del Consiglio. "Silvio Berlusconi non è legittimato a governare perché ha perso la sua maggioranza sia sull’unità nazionale che sulla politica estera". Dopo le dichiarazioni (criticate e prontamente rettificate) dell'Anm sul governo che "non ha legittimità morale per riformare la giustizia", anche Bocchino si colloca sulla stessa falsa riga, affermando che il premier non è legittimato a governare e aggiungendo anche la sua profezia: "Il Pdl pagherà tutto questo elettoralmente, soprattutto perché il premier si è lasciato piegare dagli interessi della Lega Nord".

Elogi a Fini Una stoccata al Cav e un encomio al suo "capo": "Se Fini fosse stato al posto di Berlusconi non saremmo stati esclusi dai vertici dei tre paesi che hanno deciso l’azione militare nei confronti della Libia. Questo perché Berlusconi non è considerato affidabile per il suo atteggiamento nei confronti di Gheddafi. Fini gli ha invece chiuso le porte della Camera". Secondo Bocchino il nostro Paese "è stato tenuto in disparte nella vicenda della Libia mentre avrebbe dovuto avere un ruolo prioritario" e c'è stato il "fallimento della politica estera" del governo perché "è ovvio che il gas e il petrolio interessano al nostro paese, ma questo non giustifica un’attività di vera prostituzione per l’energia. Non a caso siamo stati gli ultimi a scaricare il dittatore libico". E poi di nuovo un altro elogio al presidente della Camera, che ha il sapore di un desiderio inconscio: "Se Fini fosse stato presidente del Consiglio grazie alle sue posizioni serie avrebbe partecipato al vertice che ha deciso l’attacco in Libia e l’Italia avrebbe avuto anche il comando della coalizione militare".

Il Fli non è in coma Dopo aver sparato le sue cartucce contro il premier e dopo aver incensato il presidente Fini, arriva il momento di osannare il Fli e di cercare di risollevarlo. E, soprattutto, di rispedire al mittente quelle accuse che lo definiscono in uno stato "comatoso". Tutt'altro, dice Bocchino. "Stiamo costruendo il partito che abbiamo promesso agli italiani, un partito della partecipazione e della grande alternativa alla sinistra. Hanno tentato di scatenare una campagna per farci apparire in stato comatoso, ma non ci sono riusciti". Fiero e orgoglioso, Bocchino è anche sicuro aumenterà anche la partecipazione: "Siamo figli di un profondo travaglio durato anni ma la nostra scelta di autonomia sta dando i risultati sperati: gli iscritti aumentano e i circoli anche. Intorno a noi c’è molto entusiasmo. Sale il numero dei giovani e delle donne che chiedono con noi di avvicinarsi alla politica. siamo più forti e plurali di prima".

Il Pdl non è democratico E se il Fli è un esempio di democrazia, il Pdl invece non lo è. "È incapace di essere un grande contenitore democratico e di tenere insieme culture politiche diverse. Loro ai congressi iscrivono i propri amici e solo così si svolge il confronto - ha detto Bocchino - che poi ha aggiunto: "Nel Pdl c’è un grande malessere perché il berlusconismo si basa su una logica oligarchica e non garantisce nessuna democrazia interna. È per questa ragione che altri come noi stanno cominciando a fare la nostra stessa scelta".

Muro passa a Fli Il riferimento non è puramente casuale ed è rivolto al deputato del Popolo della libertà, Luigi Muro, che passa a Futuro e libertà per l'Italia. Lo ha annunciato lo stesso vicepresidente di Fli. Muro era subentrato a Montecitorio al posto del dimissionario Domenico De Siano. A dispetto dei tanti che se ne vanno da Fli, uno che viene è una vittoria da sbandierare ai quattro venti. "Non ho voluto scappare, la mia è una scelta non di mero calcolo, ma di riflessione politica, al cuore non si può comandare", ha spiegato il romantico Muro.

Nessun dubbio sulle alleanze Nelle prossime elezioni amministrative Fli "non sarà mai alleato con la sinistra e con il Pd in un solo Comune". È questo un altro "punto fermo" indicato da Italo Bocchino che poi stupisce quando dice che "in alcune realtà sarà possibile la convergenza con il Pdl e l’alleanza con liste civiche". 

Sulla riforma della giustizia E stupisce pure quando Bocchino si rivolge all'Anm in questo modo: "Lasci fare al Parlamento". Come fa una associazione a dire che il Pdl che è in Parlamento non è legittimato a fare la riforma? Non lo dicano i magistrati perché altrimenti alzano lo scontro e fanno il gioco di chi vuole andare contro la giustizia". Insomma, per quanto riguarda la riforma della giustizia, il Pdl e il Parlamento sono legittimati, per il resto no. Entrando poi nel merito del provvedimento, Bocchino ha affermato: "Noi vogliamo la separazione delle carriere, ma nella riforma non c’è scritto come vogliono farlo.

È giusto che il pm e il giudice non vengano insieme a lavorare ma se qualcuno vuole mettere il pm sotto l’esecutivo non siamo d’accordo". Infine, sulla responsabilità dei giudici, il vice presidente dice che "è giusta ma va tarata".

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