Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, e il sindaco di Milano, Letizia Moratti, hanno partecipato, questa mattina, alla cerimonia di inaugurazione del nuovo edificio dell’Università Bocconi in via Roentgen, all’angolo con viale Bligny, segnando il ritorno in un unico palazzo di tutti i docenti della Bocconi, che in passato erano divisi in più edifici, «l’inaugurazione della nuova sede è un fatto storico con grandi implicazioni strategiche e organizzative», ha detto il rettore della Bocconi, Angelo Provasoli, passando le consegne al suo successore, Guido Tabellini, che entrerà in carica domani.
All’inaugurazione era presente anche il presidente di Assolombarda Diana Bracco. «Nessuno degli edifici della Bocconi, tutti opera di importanti progettisti -ha affermato il presidente dell’Università, Mario Monti - è mai stato costruito con il solo scopo di creare nuovi spazi per la vita universitaria; ciascuno di essi si è posto come una parte integrante dell’area cittadina. Il nostro campus è l’espressione urbanistica e architettonica della visione culturale della Bocconi, caratterizzata da innovazione e avanguardia, ma anche di una vocazione internazionale che l’Università ha in comune con la città».
Una simbiosi che proseguirà nei prossimi anni, ha sottolineato il consigliere delegato della Bocconi, Bruno Pavesi, con lo sviluppo dell’area dell’ex Centrale del Latte. «Tali lavori - ha sostenuto il consigliere delegato - contribuiranno non solo alla capacità dell’Università di offrire servizi di qualità ai propri studenti, ma anche a favorire la riqualificazione urbanistica del quartiere».
Luigi Guatri, presidente dell’Istituto Javotte Bocconi, ha rievocato la scelta, presa negli anni ’80 sotto la presidenza di Giovanni Spadolini, di sviluppare il campus intorno alla sede storica di via Sarfatti, anzichè cercare spazi ampli in aree più periferiche della città. Il primo progetto di sviluppo dell’area di via Roentgen fu presentato da Guatri, allora rettore della Bocconi, al sindaco di Milano, Paolo Pillitteri, nel 1987. «Trascorsero poi parecchi anni», ha detto Guatri, «ben 21 in totale, a motivo di opposizioni di vario genere. Ma alla fine il buon senso e il desiderio del Comune di Milano e della Regione di aiutarci prevalsero».
Il progetto, assegnato allo studio dublinese Grafton Architects di Yvonne Farrell e Shelley McNamara all’inizio del 2002 a seguito di un concorso internazionale, ha ricevuto il 24 ottobre, a una settimana esatta dall’inaugurazione, il World Building of the Year Award al World Architecture Festival organizzato a Barcellona dalla rivista londinese Architectural Review. Le opere di architettura concluse negli ultimi 18 mesi che hanno preso parte al premio sono state 722, provenienti da 63 paesi, scremate a 224 da 43 paesi per la fase finale di Barcellona.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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