Dopo lo spot del presidente della Camera Laura Boldrini, tocca a Piero Grasso entrare a gamba tesa nel dibattito sul ddl che regala la cittadinanza italiana ai figli degli immigrati nati in Italia. Un'entrata in scivolata, tutt'altro che super parte, che va ad aumentare una polemica già di per sé troppo infuocata. "Offrire a chi nasce, studia e cresce in Italia la possibilità di sentirsi pienamente parte della nostra comunità nazionale serve a rendere il nostro Paese più forte e sicuro - arriva a dire il presidente del Senato - chi è escluso dalla vita comune, chi non esercita i diritti e i doveri di cittadinanza, chi è rinchiuso nelle periferie esistenziali delle nostre città è più debole, e quindi più vulnerabile al radicalismo ideologico e all'illegalità". Parole, quelle pronunciate durante la cerimonia del Ventaglio a Palazzo Madama, che hanno infastidito - non poco - il centrodestra che è completamente contrario allo ius soli.
Ci aveva già pensato la Boldrini a soffiare sul fuoco. Nei giorni scorsi era arrivata a dure che senza lo ius soli l'Italia rischia "rabbia e risentimento" da parte degli immigrati che vivono nel Belpaese. Oggi Grasso ha calcato ancora di più la mano facendo presagire violenze nel caso in cui in autunno non dovesse passare la riforma della cittdinanza italiana. "Integrare, riconoscere diritti, doveri e opportunità significa fare sicurezza - ha detto Grasso durante la Cerimonia del Ventaglio - credo anche che sia in linea con la nostra tradizione democratica, con i principi della nostra Costituzione e, per chi ha fede, anche con i valori cristiani. Per tutte queste ragioni auspico che l'augurio, da più parti condiviso, possa tradusi nellapprovazione di questa legge". A detta del presidente del Senato la legge che è attualmente in vigore in Italia è "tra le più restrittive d'Europa". Per questo chiede al parlamento di cambiarla al più presto.
Il tackle non è affatto piciuta al centrdestra che gli ricorda come la sua carica, al pari di quella ricoperta dalla Boldrini, dovrebbe essere super partes. Peccato che l'ex magistrato non lo sia affatto. Anzi, non perde l'occasione (proprio come la Boldrini) per dettare l'agenza alla politica. "Dovrebbero astenersi dall'entrare a gamba tesa sul dibattito politico", tuona Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera.
Anche per Elvira Savino, capogruppo di Forza Italia in Commissione Politiche della Ue alla Camera, "sarebbe opportuno, per i ruoli di garanzia e terzietà che ricoprono, che entrambi non cercassero di influenzare le scelte del parlamento su una legge" che diverse forze politiche ritengonoo "sbagliata ed inopportuna" e che "è oggettivamente divisiva e invisa agli italiani".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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