Linus: il mio bene rifugio? Il mio porcellino salvadanaio

Il deejay più famoso d'Italia ha vinto e perso. E ha scoperto che alla fine ogni promessa di facile guadagno nasconde una roulette russa

Linus, Radio DJ
Linus, Radio DJ

Si fida più del classico porcellino salvadanaio che delle criptovalute. È rimasto scottato dalla Borsa dopo aver seguito i consigli di qualche amico più esperto. E oggi guarda alla Finanza con l’interesse distaccato di chi è consapevole che il suo impatto sulle nostre vite e sulla nostra quotidianità è ormai ineludibile. Se si dovesse posizionare in un ideale scacchiere, si sentirebbe con tutta probabilità più a suo agio accanto al Dito di Maurizio Cattelan che al Palazzo della Borsa di Milano (Palazzo Mezzanotte). Ma Linus è comunque uomo dotato di quella saggezza ed equilibrio che consentono di dare il giusto peso alle cose. Anche quando si tratta di denaro. Il conduttore radiofonico più famoso d’Italia, al secolo Pasquale di Molfetta, oggi anche direttore editoriale di tutte le radio del Gruppo Gedi, ha vinto e perso. E ha scoperto che alla fine ogni promessa di facile guadagno nasconde, in realtà, una roulette russa.

Buongiorno Linus, è appassionato di Borsa e temi finanziari?

"Borsa e appassionato nella stessa frase sono un’immagine inquietante, di sicuro non è una cosa che mi appartiene. La Finanza in generale, invece, mi interessa, ma solo per cercare di capirne le logiche, visto l’importanza che ormai ha nella nostra vita".

Chi ha il bernoccolo degli affari in famiglia: lei o sua moglie?

"Direi nessuno dei due, però io sono il più razionale e mia moglie lascia volentieri a me la gestione della nostra economia. Che però a mia volta subappalto a un paio di persone di fiducia, ma senza ansia né isterismi. Non ho la paranoia di guadagnare e ho imparato ad essere paziente con i su e giù del mercato. I risultati si vedono nel lungo periodo, si dice così no?"

Quanto è importante il denaro?

"Credo lo sia solo per chi ne guadagna tanti. È un paradosso, ma quelli che guadagnano molto spesso indirizzano la propria vita in funzione di un’ingordigia che credo si possa spiegare solo col valore simbolico del denaro. Più guadagni, più esisti. O forse hai semplicemente più gente intorno a te che ne approfitta".

Che rapporto ha con i soldi?

"In generale ho un rapporto col denaro molto distaccato. È una cosa strana: sono cresciuto in una famiglia in cui semplicemente i soldi non c’erano. E questo voleva dire tensioni continue tra i miei genitori per cercare di sopravvivere. Così, da bambino prima e da ragazzo poi, ho dovuto impararne il valore e inventarmi ogni giorno un modo per sopravvivere. Per anni sono stato una formichina, sempre attento a contare quello che guadagnavo e quello che spendevo. Poi, da quando sono uscito dall’incertezza, ho semplicemente smesso di occuparmene e preoccuparmene".

Ha mai la sensazione di non avere abbastanza soldi?

"Ne ho abbastanza per vivere bene e far vivere in maniera altrettanto tranquilla la mia famiglia. Guadagnassi di più la mia vita non cambierebbe, anzi. È come la mia popolarità: la gente mi riconosce e mi vuole bene, ma in un modo che mi permette di vivere una vita tranquillissima. Così dev’essere anche per quello che si guadagna, oltre un certo limite a che serve? Solo a complicarsi la vita".

Si sente più generoso o più avaro?

"Premesso che non ho mai conosciuto un taccagno consapevole di esserlo, credo di essere una persona generosa e riconoscente. Con chi è stato meno fortunato di me e con chi mi aiutato quando ne ho avuto bisogno. A volte magari in maniera anche un po’ ingenua, ma l’importante è che io mi senta in pace con me stesso".

Cosa ha comprato con i soldi del primo contratto importante?

"Bé, i gradini sono sempre quelli: la prima macchina nuova, la prima casa. Soprattutto la casa: sono cresciuto da 'nomade', eravamo perennemente in cerca di una casa visto che quelle dove stavamo in affitto puntualmente venivano vendute. Ah, poi un orologio. Che mi hanno subito rubato".

Ha fatto investimenti in passato che non rifarebbe?

"Due o tre volte ho fatto 'tesoro' dei consigli di qualche amico esperto di Borsa e ho perso tutto quello che avevo investito. Per fortuna poco. Ma mi è bastato per stare lontano da questa roulette russa. Per un po’ invece il mio stipendio era legato alle Stock Options del gruppo: le ho avute che valevano 25 euro, le ho “buttate” che ne valevano 0,30. Ma era vent’anni fa".

Si fida delle criptovalute? Ha mai investito in Bitcoin o prodotti simili?

"Non mi fido di quello che non capisco, e non mi fido delle promesse di facili guadagni. Quindi no, non capisco le criptovalute e quindi ne giro al largo. Ma sicuramente sono io che sbaglio in quanto boomer".

Ama fare shopping? Preferisce i negozi fisici o comprare on line?

"Tutti e due: mi piace fare shopping, ma non ne ho mail tempo. E la voglia. E non mi piace farlo da solo. Così le uniche volte in cui entro in un negozio è quando sono in vacanza con mia moglie. Alla fine, con grande senso di colpa, finisco per comprare quello che mi serve sui siti di e-commerce. La punizione divina è che metà di quello che mi arriva non è quello che mi aspettavo".

Ha un suo bene rifugio?

"Sì, il mio vecchio porcellino!"

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