VIX ai minimi che suggerisce con il beato senno di poi perché ci sia stato un rialzo finora sui mercati azionari. Poi che cosa succeda domani non si sa…
La nostra visione è sempre la stessa: la recessione sarà più dura nei prossimi mesi di quanto preventivato e le banche centrali si daranno una calmata. Questo non lo dico io ma lo pensano i mercati e da qui infatti abbiamo il rialzo delle quotazioni azionarie e il ridimensionamento dell’obbligazionario.
Del resto anche le regole stupide della Borsa come quella che se gli indici superano il 20% dai massimi allora siamo in bull market sono state rispettate (per quel che valgono):
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Settimana della FED con le riunioni delle 2 banche centrali USA e BCE questo martedì e questo mercoledì. E poi anche quelle di Cina e Giappone.
Questo martedì i dati sull’inflazione.
Di quanto sarà la recessione nessuno può dire parola: sabato ad un convegno a Bologna alcuni imprenditori (meccanico, tessile e ceramico) mi hanno confermato che la situazione sta iniziando a diventare seria, con fornitori che chiamano perché sono senza ordini o altri fornitori che vengono assorbiti da aziende estere e perdono il focus. Un imprenditore del tessile mi ha detto che le grandi catene di abbigliamento iniziano a vedere calare le vendite e limitano gli ordini e questo è un sintomo gravissimo di una situazione che si sta deteriorando. Di seguito la produzione industriale italiana che si è ulteriormente indebolita in aprile 2023:
Ma il vero termometro che guardano le banche centrali sono i posti di lavoro: nel grafico che segue le opportunità di impiego come misurate dai diversi siti Linkedin Indeed e compagnia cantando: il mercato del lavoro si sta raffreddando.
Negli Stati Uniti vengono segnalati un numero crescente di denunce di disoccupazione (linea gialla oro) mentre questo coincide alla fine con una recessione (area grigia):
Non c’è molto da fare il piccolo analista tecnico: il pattern è sempre lo stesso ovvero accumulazione dopo uno storno. A volte si presenta come 1-2-3 ross hook, a volte come una congestione, a volte ancora come rottura di una trendline, a volte ancora come doppio minimo. Scegliete voi quello che vi pare, ma questa è l’aria che tira. Capisco che un analista tecnico precisino vorrebbe dire la sua ma per quel che penso dell’analisi tecnica trovo che essere dei piccoli geometri porta sempre male, almeno a me. E’ evidente che prendere una De’Longhi rispetto ad un titolo qualsiasi si sta comprando una azione con ottimi fondamentali, su cui si può sempre perdere, ovviamente, e lo stop loss che abbiamo preso lo dimostra, ma se sei buono alla fine prima o poi torni dove eri prima.
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Vediamo cosa propone la cucina:
BREMBO: sorniona giace sotto i massimi di 14.50 euro, se rompe compriamo perché vola, aspettatevi un buy alla baionetta DE’ LONGHI: spettacolare il ribasso, scontata del 40% rispetto al fair price, EPS in crescita con il tasso medio composto a 3 anni positivo, aspettiamo un qualche segnale tecnico. È quella che ci piace di più insieme a Reply qui sotto. Tanto più che ha raggiunto al ribasso l’obiettivo della congestione orizzontale che ci aveva fregato…
ZIGNAGO: bellissimo 1-2-3 aspettiamo il ross hook e compriamo di nuovo
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