
Nuovo scivolone della Borsa d New York con i colossi tech a guidate i ribassi. A impensierire gli investitori d'oltreoceano sono state le parole del presidente Usa Donald Trump che hanno alimentato i timori che una guerra commerciale possa innescare un rallentamento dell'economia. Intervistato da Fox News, il tycoon non ha escluso che gli Stati Uniti possano entrare in recessione quest'anno, affermando che ci sarà un "periodo di transizione, perché quello che stiamo facendo è molto grande". “Quello che devo fare è costruire un paese forte. Non puoi davvero guardare il mercato azionario", ha aggiunto Trump.
A pagare dazio è soprattutto il settore tecnologico con il Nasdaq che cede oltre il 4%, mentre l'S&P 500 segna un calo del 2,8% vicino ai minimi di cinque mesi.
Tra i singoli titoli forti vendite sulle big tech. Alphabet è arrivata a cedere oltre il 5% complice il la potenziale vendita di Chrome come rimedio alla sua posizione di monopolio. Molto male anche Apple (-5,5%), Nvidia (-5%) e Meta (-5%).
Crolla ancora Tesla: oltre -50% dai massimi
Wall Street sta castigando soprattutto Tesla che è arrivato a cedere il 14% toccando il livello più basso dalla vigilia delle elezioni presidenziali del 5 novembre scorso; in meno di tre mesi il valore di tesla si è più che dimezzato rispetto ai massimi storici toccati poco meno di tre mesi fa (il 17 dicembre il titolo chiuse a 479 dollari). Una discesa libera quella del colosso Usa delle auto elettriche con già alle spalle ben sette settimane consecutive con retromarcia inserita in Borsa.
Dopo i campanelli d’allarme arrivati da mercati quali la Germania (crollo del 76% delle vendite il mese scorso, -71% considerando i primi 2 mesi dell’anno), adesso a far tremare gli investitori sono i riscontri in arrivo dalla Cina, il maggiore mercato mondiale delle auto elettriche. A febbraio le vendite di Tesla in Cina si sono quasi dimezzate a quota l30.688 veicoli (-49% su base annua), con la quota di mercato scesa di 4 punti percentuali al 3,9%. I dati della China Passenger Car Association (Cpca) mettono nero su bianco una crisi circoscritta a Tesla in quanto parallelamente l’industria cinese dei veicoli elettrici segna un prepotente +79,7% a 686mila unità.
Il segretario generale della Cpca, Cui Dongshu, ha affermato che la percezione del marchio Tesla sta cambiando a causa del posizionamento politico di Musk, che potrebbe quindi avere un impatto sulla domanda.
Il gruppo deve fare i conti anche con l’avanzata prepotente delle case automobilistiche cinesi che continuano a conquistare quote di mercato. Su tutte spicca Byd che ad ampie falcate sta avvicinando il 15% di fetta del mercato cinese.
A febbraio Byd ha venduto più di 318mila veicoli elettrici e ibridi, con un’impennata del 161% rispetto a 12 mesi prima. Il colosso auto di Shenzhen parallelamente continua nella sua strategia di crescita all’estero, toccando le 67.025 unità vendute lo scorso mese fuori dai confini nazionali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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