Milano - Non hai educato adeguatamente tuo figlio, che nel frattempo è diventato un bulletto poco incline al dialogo? Bene, noi ti pignoriamo la casa. L'inusuale proposta è il risultato di un processo civile intentato dai genitori di una ragazzina milanese, fatta oggetto nel 2003 delle attenzioni poco piacevoli di due quindicenni.
Il pestaggio La vicenda si era svolta ai giardinetti di via Falconi, a Crescenzago, nella periferia milanese, coinvolgendo tre ragazzine minorenni, due quindicenni e una tredicenne. Valeria e Sara, le due ragazze più grandi, infastidite dallo sguardo della ragazzina più piccola, decidono di dare lo stop agli sguardi insistenti riempiendo di botte Federica, di due anni più piccola. Le due pestatrici, non contente, rubano il cellulare della malcapitata, che finisce in ospedale con quindici giorni di prognosi riservata.
Una multa da 50.000 euro Ma la vicenda non finisce naturalmente qui. Le due quindicenni vengono denunciate per rapina aggravata e il Tribunale dei minori apre un processo nei loro confronti, poi chiuso dopo che le due minori hanno superato positivamente il periodo di osservazione da parti dei servizi sociali. A proseguire è invece la causa civile intentata dai genitori della vittima di bullismo, che si conclude con la condanna per i genitori di Valeria e Sara a pagare una multa di 50.000 euro. Soldi che i genitori delle due non hanno. E così, se i soldi non saranno versati, le case di Valeria e Sara finiranno pignorate.
Una lezione appresa? Tutt'altro
che pentite le ragazze responsabili del pestaggio. Una delle due alla stampa dichiarava: "Se c'è una che deve chiedere scusa è quella che ci guardava. Ha fatto uno sbaglio ed è giusto che pagasse. Se ricapita la ammazzo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.