Calano i reati, ma è ancora allarme stupri

I reati calano, ma anche gli arresti. Quasi a voler dimostrare che il nuovo slogan della polizia di stato «C’è più sicurezza insieme» che andrà a sostituire quello ormai storico («Vicini alla gente»), abbia già avuto i suoi effetti. «Per una sicurezza sociale bisogna che tutti partecipino a costruirla - dichiara soddisfatto il questore Vincenzo Indolfi -, che venga segnalato un parco poco protetto, una strada poco illuminata e fatti del genere».
In realtà, come ci ha tenuto a sottolineare Indolfi ieri, alla vigilia del 157o anniversario della fondazione polizia (oggi alle 10.30 si terrà la celebrazione al conservatorio «Giuseppe Verdi») la squadra da lui stesso creata all’interno della squadra mobile, quell’Uocd (Unità operativa criminalità diffusa) studiata come modello dal Dipartimento di pubblica sicurezza di Roma per essere poi ricreata in altre questure italiane, ora è passata da 40 a 60 uomini. «Fanno lo stesso lavoro che facevano prima, la nostra pressione è sempre la stessa, si capisce, ma dai 10-12 arresti di un anno fa, sono passati a 4-5: significa che i delinquenti o sono meno sfacciati o sono diminuiti». Calano le aggressioni e vistosamente i furti (dai 70.781 del 2007 ai 54.988 dello scorso anno fino ai 13.273 del primo trimestre di quest’anno, così come si sono dimezzate le truffe agli anziani (ma il dato non è stato scorporato e quindi non è disponibile).
«Nel 2007 ho ricevuto moltissimi comitati cittadini - spiega ancora il questore per dare “un volto” ai numeri illustrati - ma nel 2008 e attualmente sono molto pochi quelli che chiedono udienza».
Quelle che certo non diminuiscono sono le violenze sessuali gli fa notare qualcuno: gli stupri sono passati dai 61 casi del 2007 e dai 60 del 2008 ai 17 del primo trimestre 2009: ben quattro in più rispetto al medesimo trimestre dell’anno passato. «Io ritengo questo dato stazionario anche perché, dal punto di vista investigativo, la squadra mobile ha scoperto il 90 per cento dei casi. E anche per il doloroso fatto di Sesto San Giovanni (la commessa 28enne stuprata la sera di sabato 25 aprile a Sesto San Giovanni da un branco di 4 slavi che hanno anche picchiato a sangue il fidanzato, ndr) mi sento di dire che siamo piuttosto ottimisti» ci tiene a sottolineare Indolfi. Che aggiunge: «Le violenze sessuali non vanno inquadrate in un clima di deflagrazione della violenza in città, ma spesso legate a situazione estemporanee».
Sul versante rapine il questore è un po’ preoccupato. Ma come, se a giudicare dalle cifre sarebbero in netta diminuzione? Si è passati, infatti, dai 2.714 casi del 2007 ai 2329 dell’anno scorso, con i 470 assalti del primo trimestre 2009.
«Sono aumentate le rapine in farmacia che adesso si svolgono con modalità anomale - spiega Indolfi -. Questo genere di rapinatori sono diventati seriali. E poiché banche, poste e gioiellerie si sono dotate di attrezzature di difesa passiva, stiamo cercando di orientare anche i farmacisti in questo senso».
Complessivamente si passa da 93.725 reati registrati nel 2007 a 75.832 l’anno successivo. Un calo di 17.893 episodi, pari a 50 vittime in meno ogni giorno. Un dato che potrebbe decrescere ancora se si tiene conto del responso più recente: sono 17.284 i reati commessi nei primi tre mesi dell’anno.


«Questi dati sono la conferma dell’ottima attività svolta a contrasto della criminalità a Milano e che, è bene, sottolinearlo, hanno segnato un’inversione di tendenza con l'attuale governo, succeduto all’inconcludente esecutivo Prodi» ha precisato il vice sindaco Riccardo De Corato.

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