Il calcio sempre più al femminile

Il calcio sempre più al femminile

Le chiamano le «signore del calcio». È ormai una invasione femminile nel grande scenario del pallone. Donne imprenditrici che guidano da presidenti società calcistiche, migliaia di calciatori (oggi sono 87 le squadre nei vari campionati femminili) per finire alle «signore del tifo».
Andiamo con ordine. Alla presidenza svettano due donne di serie A. Rosella Sensi della Roma e Francesca Menarini del Bologna (per non dimenticare nella Roma, già nel ’91, la moglie di Dino Viola, Flora). Ma altre donne guidano società minori: Elisabetta Pasini (42 anni) è al Pro Sesto San Giovanni e Valentina Di Maio al Lancino. Quest’ultima è la più giovane presidentessa italiana (26 anni): appena entrata ha realizzato la prima... mossa di mercato, acquistando (si fa per dire) l’ottimo giocatore Manuel Turchi, suo compagno di vita.
E a Genova? La prima donna entrata in un Consiglio di Amministrazione è Monica Mondini, sampdoriana, a fianco di Riccardo Garrone. Bionda, simpatica, elegante, stilista nella vita di tutti i giorni, non perde una partita di Marassi, è sempre vicina (per scaramanzia) al suo presidente, mentre dall’altra parte desidera avere il Conte Clavarino. Monica è molto preparata, anche dal punto di vista organizzativo, e non è improbabile possa avere in futuro compiti ben più significativi nell’ambito societario.
Ma altre donne, tante, guidano associazioni sportive, progetti interdisciplinari legati al calcio (basti ricordare la dottoressa Nennella Guglielmino, coordinatrice nazionale del progetto «Mus.E», oppure la dottoressa Sonia Rebora presidente dell’associazione SisSport-Gym nel nostro centro storico). Ma anche il calcio giocato femminile sta avendo un rilancio notevole: negli ultimi undici anni il numero delle tesserate è passato da 11.688 a 22.030 (dati della Divisione Calcio Femminile) guidata (guarda un po’) da una donna, Natalina Ceraso Levati. Icona di questo calcio è Carolina Morace, oggi opinionista, cercata come allenatrice anche all’estero.
Ma il dato più stuzzicante è quello che riguarda le «signore del tifo». Ormai le donne vanno allo stadio, da sole o accanto ai mariti o ai figli in gran numero. Un sondaggio fatto in 16 paesi (come ricorda Vanity Fair) di «Sport-Markt» una società di marketing, di consulenza e ricerca, ha fatto emergere che la squadra di calcio più amata dalle donne è il «Galatasaray» di Istanbul (oltre il 54% del suo tifo è al femminile), mentre ben quattro squadre russe sono al top ten per quanto riguarda la tifoseria rosa. (Sono: la Spartak, Dinamo e CSKA Mosca, e Zenit). E in Italia? Secondo queste rilevazioni il Milan avrebbe il 50% di tifo femminile, mentre la Juventus il 39,4%. E le nostre società cittadine? Ne abbiamo parlato, per la Samp, con l’esperto in abbonamenti Sergio Tantillo: «La nostra tifoseria femminile - ha detto - oscilla attorno al 32%. Un dato molto alto e significativo». E il Genoa? L’esperto Marco Trucco è stato preso alla sprovvista: «Una bella domanda - ha ribattutto - credo che siamo orientativamente attorno al 30/35%. Insomma: anche la Genova calcistica femminile si sta muovendo e dimostra che la partita di calcio attira ormai non solo uomini, ma tutta la famiglia con mamme, fidanzate... amanti e nonne. Ed è anche socialmente parlando, un dato importante, perché rivela come non vi sia per fortuna più tanta paura ad andare allo stadio, muovendo tutta la famiglia. Per completare il quadro europeo ricordiamo che il Chelsea ha un pubblico femminile attorno al 49,7%, mentre il Real Madrid attorno al 37,5%.

Ecco la classifica: 1) Galatasaray - 54,2%; 2) Milan - 50,0%; 3) Chelsea - 49,7%; 4) Fennerbache - 45,5%; 5) Spartak Mosca - 44,5%; 6) Dynamo Mosca - 40,4%; 7) Zenit Pietr. - 39,8%; 8) Juventus - 39,4%; 9) CSKA Mosca - 38,9%; 10) Real Madrid - 37,5%; 11) Genoa/Samp - 32/35%.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica