Ancelotti e il "segreto" delle mentine: ecco a cosa servono

Un modo per allentare la tensione che a volte si fa insopportabile tanto da fargli aumentare battiti e sudorazione: ecco perché Carlo Ancelotti mastica sempre in panchina

Ancelotti e il "segreto" delle mentine: ecco a cosa servono

Nella sua lunga e inimitabile carriera in cui ha vinto, e vince, campionati e trofei, quante volte abbiamo visto Carlo Ancelotti inquadrato dalle telecamere masticare nervosamente qualcosa mentre dà indicazioni ai suoi calciatori? Probabilmente centinaia di volte sia quando allenava in Italia sia oggi che siede sulla panchina del Real Madrid. Solo di recente, però, abbiamo scoperto che non si tratta di gomme da masticare ma di mentine e che c'è un significato che va ben oltre l'abitudine o la scaramanzia come alcuni possono aver immaginato.

Ecco a cosa servono

A fine gennaio, dopo aver vinto sul campo dell'Atletico Bilbao, un tifoso ha chiesto un chewing gum al mister di Reggiolo: rispondendo alla gentile richiesta, Ancelotti si gira verso di lui dandogli due mentine. Il fatto non è passato inosservato ma soltanto di recente a Dazn si è davvero saputo perché ne mastica in continuazione e per tutti e 90 minuti recupero compreso. "Le mentine? Mi servono per attenuare la pressione". Anche un guru della panchina come lui e nonostante l'esperienza e le vittorie ha bisogno di allentare l'ansia provocata dalle gare quando si trova sul rettangolo verde. Infatti, al di fuori del campo, Ancelotti ha dichiarato di non farne uso. "Le mastico solo durante le partite mai nella vita normale. È un modo per scaricare la tensione, mi aiuta a concentrarmi. Finisco un pacchetto a partita".

Il pensiero sulla gara

Dal carattere sanguigno, Ancelotti ha raccontato che spesso i pensieri sulle gare gli provocano una sensazione di malessere fisico con aumento della sudorazione e dei battiti cardiaci, non riuscendo a chiudere occhio. "Le 5-6 ore prima della partita le vivi da solo, non è che puoi far sempre riunioni su riunioni. Arrivano tutte le cose negative: la preoccupazione, cosa faranno gli avversari... ", si legge sul Corriere. Come d'incanto, però, appena l'arbitro fischia l'inizio della partita, tutti i pensieri negativi spariscono ma possono tornare in base all'andamento e al risultato. Ancelotti è così da sempre tanto da aver riportato le proprie sensazioni su un quaderno dove ha scritto cosa prova, "la solitudine dell’allenatore, le 3-4 ore prima della partita, i pensieri negativi".

Il futuro di Ancelotti

Dopo il 4-0 del suo Real al Camp Nou contro il Barcellona, Re Carlo è sempre più l'idolo della tifoseria madridista che ha paura di perderlo per le sirene brasiliane che lo vogliono c.t. della Selecao: lusingato, Ancelotti ha spiegato di avere un contratto con il club di Madrid fino al 2024 e che intende onorare anche se "poi nessuno può sapere che cosa accadrà in futuro".

Sarebbe la sua seconda sulla panchina di una Nazionale di calcio dopo aver fatto il vice di Arrigo Sacchi all'epoca dei Campionati Mondiali del 1994 persi dall'Italia ai calci di rigore proprio dal Brasile che adesso lo richiede a gran voce.

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