La "cura" dello United per i debiti? Tagliare i pasti dei dipendenti

Un taglio netto di un milione di euro a cibi e bevande per i dipendenti del club, fatta eccezione per i calciatori. La decisione del proprietario dello United che fa discutere

La "cura" dello United per i debiti? Tagliare i pasti dei dipendenti
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Quando si dice la crisi. C’è un club inglese di football, un grandissimo club, il Manchester United, che negli ultimi tre anni ha accumulato altri debiti per 300 milioni di sterline. E allora che cosa ha deciso di fare il padrone, sir Jim Ratcliffe, il più ricco del Regno Unito con un patrimonio stimato di 23 miliardi di dollari, proprietario dell’azienda chimica Ineos e, per l’appunto, azionista di riferimento del Manchester United? Un taglio netto, di un milione di euro, a cibi e bevande per i dipendenti del club, fatta eccezione per i calciatori. Dunque niente più menù alla carta, scelta di piatti caldi e no, bibite e affinità varie: per tutti un frutto e, eventualmente una zuppa e del pane, stop, fine di pranzi e cene a sbafo, tanto paga il sire padrone, niente vitto siamo inglesi.

Presumo che se la decisione di Ratcliffe venisse mutuata dai presidenti della serie A ci troveremmo di fronte allo sciopero dei lavoratori del calcio, ridotti alla fame, pronti ad okkupare le cucine dei centri di ritiro, appello ai sindacati, manifestazioni di campo più che di piazza. W il Manchester United a pane e cipolla.

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