Juventus-Allegri, scoppia la pace. C’è l’accordo per la risoluzione consensuale

Nella serata arriva l'accordo tra l'ex tecnico ed il club per la risoluzione consensuale del contratto. Ora Allegri è libero di firmare con un'altra società mentre la Juve può presentare Thiago Motta

Juventus-Allegri, scoppia la pace. C’è l’accordo per la risoluzione consensuale
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La telenovela dell’estate del calcio italiano sembra finita ancora prima di iniziare. Dopo la lettera di licenziamento per giusta causa, la Juventus ha trovato l’accordo con Massimiliano Allegri per giungere alla risoluzione contrattuale del contratto che lo legava con il club torinese. Niente coda polemica, niente battaglia giudiziaria, il tecnico livornese è da ora libero di firmare con un’altra squadra. L’esonero pirotecnico di Allegri dopo la vittoria della Coppa Italia contro l’Atalanta aveva complicato non poco l’inizio del mercato della Vecchia Signora, a partire dall’investitura del promesso sposo Thiago Motta.

Risoluzione consensuale

L’annuncio dell’accordo tra la Juventus ed il suo ex tecnico è arrivato nel tardo pomeriggio di lunedì con un comunicato molto stringato pubblicato dal club sui propri profili social. Quattro righe di numero nelle quali le parti annunciano di aver di comune intesa concordato la risoluzione del contratto di prestazione sportiva al termine dell’attuale stagione sportiva”. Nient’altro, a parte le solite frasi fatte, i ringraziamenti per i risultati sportivi conseguiti nel corso degli anni alla guida della squadra” nonché gli inevitabili auguri per il suo futuro professionale. Zero dettagli sull’esistenza o meno di un accordo finanziario per risolvere l’anno di contratto che legava il tecnico alla Juventus, se ci sia stata una buonuscita o se, magari, fosse proprio Allegri ad aver fretta di liberarsi per rispondere ad un’eventuale offerta di un altro club.

L’unica cosa che importa ai tifosi bianconeri è che la vicenda si chiuda in maniera all’apparenza amichevole, evitando un prolungato duello in tribunale per contestare l’esistenza o meno della giusta causa alla base del licenziamento di Allegri. Una vicenda decisamente poco edificante, con le sceneggiate in campo dopo l’espulsione all’Olimpico, la lite sfiorata con il designatore arbitrale Rocchi e quella tensione durante la premiazione con Giuntoli, poi stemperata nel post-partita. Una volta messa da parte la lite furibonda con il direttore di Tuttosport Guido Vaciago, rientrata con le scuse il giorno dopo, l’era Allegri alla Juventus sembra davvero finita.

Un tempismo sospetto?

Restano parecchie le cose da capire, visto che, dopo l’annuncio dell’esonero subito dopo la conquista della Coppa Italia, la società torinese si era trincerata nel silenzio, preferendo concentrarsi sulla lotta per la conquista del terzo posto. A preoccupare i tifosi bianconeri, però, lo sviluppo di qualche giorno fa. Mentre si trovava a Londra per assistere alla finalissima di Champions League a Wembley, Allegri ha ricevuto la notifica del licenziamento per giusta causa dalla Juventus. Le ragioni alla base della decisione erano semplici: era venuto meno il rapporto fiduciario con il tecnico livornese dopo il suo comportamento nei confronti della dirigenza e per gli incidenti del post-partita all’Olimpico.

Allegri dirigenza Juventus Atalanta Coppa Italia

In realtà, sembra di capire che la giusta causa fosse già stata contestata ad Allegri nel giorno dell’esonero ma che il tecnico labronico avesse incaricato un pool di avvocati guidato da Paolo Rodella di preparare le deduzioni difensive da presentare al tribunale del lavoro. Evidentemente la tesi difensiva di Allegri è stata abbastanza convincente da far decidere alla società di evitare un processo pubblico e risolvere in maniera privata la questione.

Con l’intesa e la risoluzione del contratto, la Juve è libera di firmare il contratto e presentare Thiago Motta mentre Allegri è libero di accasarsi altrove. Tutto è bene quel che finisce bene? Troppo presto per dirlo ma siamo certo felici di esserci risparmiati l’ennesima battaglia a colpi di carte bollate.

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