"L'addio dopo le minacce". L'ad Lina Souloukou lascia la Roma

L'amministratore delegato dice addio al club giallorosso dopo la bufera per l'esonero di De Rossi. Ecco cosa è successo

"L'addio dopo le minacce". L'ad Lina Souloukou lascia la Roma
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Non c'è pace in casa Roma. Dopo l'esonero di Daniele De Rossi che ha fatto insorgere la piazza e l'arrivo in panchina Ivan Juric, questa mattina l'Amministratore Delegato del club giallorosso, Lina Souloukou, ha rassegnato le proprie dimissioni con effetto immediato.

La notizia è stata ufficializzata da una nota del club giallorosso: "L’AS Roma comunica che l'Amministratore Delegato Lina Souloukou ha rassegnato le dimissioni. Ringraziamo Lina per la sua dedizione in una fase particolarmente critica per il Club e le auguriamo il meglio per le sue future sfide professionali. La proprietà resta pienamente concentrata sulla crescita e sul successo della Roma, con una costante attenzione ai valori che rendono la nostra squadra così speciale".

L'ormai ex dirigente è finita nel mirino della rabbia degli ultras perché considerata la principale responsabile del ribaltone in panchina. Nella mattinata di ieri è apparso fuori dai cancelli di Trigoria uno striscione rivolto proprio alla dirigente greca e alla sua decisione di sostituire l'allenatore: "DDR mare di Roma… Lina il male di Roma".

Inoltre per la Capitale sono apparsi anche vari adesivi contro i Friedkin e la gestione societaria della proprietà americana. Queste reazioni hanno indotto le autorità ad affiancare a Souloukou un servizio di protezione che sarebbe attivo già da 48 ore. Con anche i due figli della dirigente greca (3 e 8 anni) posti sotto scorta quando devono raggiungere le rispettive scuole dell’obbligo.

Ma cosa c'è dietro le dimissioni di Lina Souloukou? Secondo un'indiscrezione de 'La Repubblica', la Ceo non avrebbe gradito l'intervista di Totti e il rifiuto del tecnico a centellinare l'impiego di Dybala. Agli occhi della manager greca, la frase "Daniele è un parafulmine" l'avrebbe ispirata proprio De Rossi: è questo che ha contestato all’allenatore, prima ancora dei risultati deludenti della sua Roma.

Tuttavia gli attriti tra il tecnico e la manager greca erano nati già da tempo: una delle maggiori discussioni c'era stata sull'impiego di Paulo Dybala che alla 15ª presenza vedrebbe il suo stipendio lievitare a 7,5 mln di euro netti grazie al rinnovo automatico. Un'opzione che la società giallorossa, che a quanto pare avrebbe voluto evitare a tutti i costi.

Intanto prima e durante Roma-Udinese, la Curva Sud ha in programma una contestazione al club

(ingresso sugli spalti mezzora dopo l'inizio della partita) che in teoria dovrebbe essere confermata nonostante le dimissioni della Ceo visto che, in assoluto, a prendere tutte le decisioni sono comunque Dan e Ryan Friedkin.

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