Pistola puntata in faccia: cosa è successo a Marusic

Disavventura in casa laziale per il terzino biancoceleste Adam Marusic dopo la gara con la sua Nazionale: ecco cos'è successo secondo la ricostruzione di uno dei suoi agenti, Jankovic

Pistola puntata in faccia: cosa è successo a Marusic
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I punti chiave

Momenti choc quelli che hanno visto come sfortunato protagonista il terzino montenegrino della Lazio, Adam Marusic, al quale è stata ferita la madre e gli è stata puntata una pistola in pieno volto all'indomani della gara valida per le qualificazioni agli Europei di Germania persa 3-1 contro la Serbia.

La dinamica dei fatti

Il bersaglio dell'aggressione, in realtà, era uno degli agenti del calciatore, Uros Jankovic, che ha raccontato al quotidiano "Vijesta" che "un gruppo di criminali armati" lo ha aggredito poco dopo la partita di calcio Serbia-Montenegro mentre usciva dal ristorante insieme al giocatore della nazionale montenegrina Marušić e la sua famiglia. Gli aggressori sono stati identificati in Nikša e Kostadin Terzić, figli del direttore generale della Stella Rossa di Belgrado, Zvezdan Terzić, e successivamente arrestati. Uno dei due ha puntato la pistola in faccia al terzino laziale e ferito la madre del calciatore.

Jankovic ha dichiarato al quotidiano che sembrava di assistere ad un attacco terroristico: Terzić e gli altri malviventi avrebbero bloccato una strada con alcune auto per poi colpire il loro veicolo con pistola e manganelli. "Dopo aver investito con una jeep l'auto su cui si trovava il mio autista, proveniente dalla direzione opposta, hanno aggredito me, Marusic, sua moglie e sua madre", ha dichiarato Janković, aggiungendo di essere stato colpito alla tempia con una pistola e su alcune parti del colpo. "Il mio zigomo e la gamba sinistra erano rotti. Sono stato trasferito al Centro Clinico, dove sono stato sottoposto a un intervento chirurgico". La madre 60enne del calciatore laziale se la sarebbe cavata soltanto con un leggero ferimento.

L'agente di Marusic ha fatto sapere alla stampa che non più tardi di un anno fa ha avuto un diverbio con Zvezdan Terzić, il quale, come sostiene, avrebbe cercato di estorcerlo. "Non gli ho permesso di prendermi in giro e non riusciva a superarlo. Un anno e mezzo fa ha provato a fare la stessa cosa, ma senza successo. Da quel momento, il mio problema con lui e la sua famiglia è stato sempre più forte, mi sono sentito perseguitato. Mi aspettavano in diversi posti". Intanto, la polizia serba sta procedendo con le indagini per far luce sull'esatta dinamica della vicenda.

La brutta avventura di Marusic, per fortuna, è finita bene. Uros Jankovic, contattato dal Correre dello Sport ha ringraziato Marusic per il coraggio.

"Adam è un eroe, senza di lui avrei rischiato la vita". Nessuno avrebbe saputo nulla per scelta dello stesso calciatore laziale per non condizionare negativamente l'ambiente in vista della gara di campionato vinta dalla Lazio sul campo del Sassuolo lo scorso fine settimana.

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