La Svizzera ci umilia, Spalletti si prende le colpe e Donnarumma si scusa

Il ct azzurro recrimina: "Tutti gli altri allenatori hanno avuto 20 partite, altri 30, io 10 ed eravamo già con il fucile puntato. Ho bisogno di più conoscenza diretta per poter prendere il meglio, ci sono stati diversi giocatori infortunati sui quali contavo"

La Svizzera ci umilia, Spalletti si prende le colpe e Donnarumma si scusa
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L'eliminazione dell'Italia agli Europei 2024 brucia, soprattutto per come è avvenuta. Per il poco gioco che si è visto (diciamo pure nullo) e per il fatto che la Svizzera, sia pure una buona squadra, di certo non è una big. Il ct Luciano Spalletti nella conferenza stampa post partita si assume le proprie responsabilità. Ma al contempo cerca di spiegare perché a suo avviso le cose sono andate così male.

"Siamo stati sotto livello come ritmo, a livello di squadra. Abbiamo sofferto qualche individualità come gamba. Se il ritmo è questo qui diventa difficile parlare di altro. Nella partita precedente avevo detto che probabilmente non li avevo fatti recuperare e portare freschezza. Stavolta l’ho fatto ma poi nella intensità è stata la stessa partita e siamo stati sotto livello rispetto all’avversario".

A propria parziale discolpa Spalletti snocciola dei numeri: "Tutti gli altri allenatori hanno avuto 20 partite, altri 30, io 10 ed eravamo già con il fucile puntato. Ho bisogno di più conoscenza diretta per poter prendere il meglio, ci sono stati diversi giocatori infortunati sui quali contavo. Sotto il livello di intensità siamo stati inferiori e la Svizzera si è qualificata in maniera giusta".

Sa bene, Spalletti, che in un Paese come l'Italia il bersaglio numero uno è e sarà sempre il ct. Come, del resto, avvenne già ai tempi di Bearzot nel 1982, che poi però vinse i Mondiali in Spagna. E figuriamoci cosa può accadere se uno non vince ma viene eliminato (e in questo modo). Quando gli domandano cosa dirà al presidente della Figc Gravina risponde sereno: "La responsabilità di quello che succede è sempre dell’allenatore, le scelte sono mie. Io con Gravina parlo, sentiremo cosa avremo da dire. Sono responsabile a livello di gioco e di risultati".

Il ct risponde ad una domanda ironica di un giornalista svizzero che ha paragonato la Nazionale di Murat Yakin (ct della Svizzera) a una Ferrari e l’Italia a una Panda. "Bisogna accettare tutto, anche allusioni di cattivo gusto come la sua, si capisce che lei è una persona di grandissima ironia e qualità e noi le diciamo che ha ragione. Siete stati più bravi di noi, avete vinto meritatamente e cercheremo di fare meglio la prossima volta, visto che non vi abbiamo impegnato".

Implacabile l'analisi di Spalletti sul blocco azzurro. "Non abbiamo tanti calciatori che hanno qualità di corsa dentro la cerchia di quelli che abbiamo individuato, la differenza la fa la freschezza quando riconquisti palla. Bisogna trovare caratteristiche in giocatori che ci mancano. Se è il massimo che possiamo esprimere come calciatori italiani? Non lo so. Non ho molto tempo per andare a fare delle conoscenze. Gli altri allenatori precedenti quasi tutti hanno avuto 20 partite per poter fare delle conoscenze e prove. Secondo me qualche partita in più mi poteva aiutare. C’è una grande differenza tra quello che ho avuto a disposizione io rispetto ad altri".

Si impara anche dalle sconfitte. Spalletti ne è consapevole. "Questa eliminazione ci dà delle indicazioni che ci sono delle cose che dobbiamo cambiare, ci vuole più velocità al di là della qualità del gioco. Questo fa la differenza. Dobbiamo fare di più, ci sono cose assolutamente da cambiare".

Vedremo se a cambiare le cose sarà lui oppure un altro commissario tecnico. Diciamo che Spalletti potrà anche aver sbagliato tutto, ma i giocatori in campo cosa hanno fatto?

Donnarumma: "Chiediamo scusa"

Tutti concordano su un dettaglio: il migliore azzurro agli Europei è stato Gigio Donnarumma. A partita appena conclusa ecco cosa ha detto ai microfoni della Rai il portiere della Nazionale. "Uscire così fa male, malissimo. Chiediamo scusa a tutti. Oggi abbiamo deluso, loro hanno meritato. È mancato un po' tutto: il coraggio, le qualità. Abbiamo fatto fatica in tutta la partita tranne nel finale. Dovevamo farlo prima, abbiamo perso troppi palloni e lasciato troppi spazi a loro.

È una partita durissima da digerire, ma è andata così e c’è da accettarlo. Nel primo tempo abbiamo fatto malissimo, hanno avuto sempre loro il pallino del gioco. Nel secondo abbiamo preso subito gol ed è diventata ancora più dura".

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