Per i suoi detrattori Josè Mourinho è più bravo come comunicatore che come allenatore. Di sicuro in 20 anni di carriera è più ad alto livello ha dato vita a una serie innumerevole di show in conferenza stampa. Oggi compie 60 anni, per rinnovargli gli auguri riscopriamo le sue 10 frasi più celebri che lo hanno reso famoso almeno quanto i titoli conquistati sul campo. Tutte o quasi sono rimaste nel lessico calcistico di tifosi e addetti ai lavori.
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— UEFA Champions League (@ChampionsLeague) January 26, 2023
The Special One
"Vi prego di non chiamarmi arrogante, ma sono campione d’Europa e credo di essere speciale. Se avessi voluto un lavoro facile sarei rimasto al Porto: una bella sedia blu, una Champions League, Dio, e dopo Dio, io". Nel 2004, nella prima conferenza stampa da allenatore del Chelsea. José Mourinho si presenta così alla stampa inglese: da allora, sarà per sempre 'The Special One'.
"Ma io non sono pirla"
Domanda: "Pensa che Lampard potrebbe trovarsi bene nel calcio italiano?"
Mourinho: "Perché mi chiedi di un giocatore del Chelsea?"
Domanda:"È un modo furbo di riproporre il tema che lei ha appena evitato".
Mourinho: "Sì, sììì... Ma io non sono pirla".
3 giugno 2008, conferenza stampa di presentazione come nuovo tecnico dell'Inter. Il tecnico portoghese, già a suo agio con l'italiano, risponde così a un giornalista inglese che prova a strappargli una rivelazione di mercato. La replica conquista tutti.
Contro Lo Monaco
"Io conosco il monaco del Tibet, il Principato di Monaco, il Bayern Monaco, il Gran Prix di Monaco. Non ne conosco altri. Se questo Lo Monaco vuole essere conosciuto per parlare di me, mi deve pagare tanto. Io ho già degli sponsor che mi pagano per fare pubblicità". 15 settembre 2008 lo Special One replica a Pietro Lo Monaco, a.d. del Catania, che aveva detto: "Mourinho è da prendere a bastonate sui denti".
"Prostituzione intellettuale"
"A me non piace la prostituzione intellettuale, a me piace l'onestà intellettuale. Mi sembra che negli ultimi giorni ci sia una grandissima manipolazione intellettuale, un grande lavoro organizzato per cambiare l'opinione pubblica per un mondo che non è il mio". 3 marzo 2009, esplode la polemica dopo un rigore concesso all'Inter contro la Roma.
"Zeru tituli"
"Non si parla di una Roma con grandissimi giocatori, tanti che avrei voluto avere con me, e che finirà la stagione con zeru tituli. Non si è parlato di un Milan che finirà la stagione con zeru tituli. Con giocatori, tradizione, cultura vincente, tutto quello di cui si ha bisogno per vincere tituli". Nella stessa conferenza stampa si scatena in conferenza stampa contro le rivali dell'Inter.
"Il rumore dei nemici"
"Ho espresso un'opinione da uomo libero in un Paese libero (zeru tituli, ndr), e subito ho sentito il rumore dei nemici. Questo mi piace: ho parlato e ora sono tutti qui...". 22 agosto 2009, alla vigilia di campionato Mou in vista della nuova stagione.
Contro la Juve
"C'è solo un'area di 25 metri in Italia non vedo perché dovremmo fare gli struzzi. Ora si parla tanto di Bayern-Fiorentina, ne discutono tutti, non solo i viola. Penso che ci voglia un po' di coerenza". 10 febbraio 2010 la battuta sibillina di Mou in risposta a Bettega, sul rigore concesso a Del Piero in Juventus-Genoa.
Su Balotelli
"Se lavori con esempi fantastici con Zanetti, Cordoba, Materazzi, Samuel puoi solo migliorare. Se qualcuno lavora con questa gente e non impara, vuol dire che ha un solo 'Neuronio' e pure un po' infortunato". I rapporti tra Mourinho e Mario Balotelli non saranno mai idilliaci. Il tecnico portoghese almeno nei primi tempi prova ad alternare bastone e carota, ma senza successo.
"Por qué?"
"Se io dico a lei e alla Uefa quello che penso e quello che sento, la mia carriera finisce oggi. E siccome non posso dire quello che sento, ho solo una domanda. E spero, un giorno, di avere una risposta. La domanda è: perché? Perché? Perché Ovrebo? Perché Busacca? Perché De Bleeckere? Perché Frisk? Perché Stark? Perché? Perché ad ogni semifinale accade sempre lo stesso? Perché Ovrebo da tre anni? Perché il Chelsea non è potuto andare in finale? Non so se è la pubblicità dell’Unicef, non so se è il potere del signore Villar all’interno della Uefa". 27 aprile 2011 nella conferenza post Real Madrid-Barcellona 0-2, semifinale d'andata di Champions League). Mou continua a chiedersi il perché i catalani siano favoriti dagli arbitri.
Durissimo contro Zeman
"Dice che sono un allenatore mediocre? Rispetto l’opinione anche se non lo conosco. Dove gioca? Ah, è un allenatore, non lo sapevo...
Adesso che sono in vacanza andrò su Google per cercare di sapere cosa ha fatto, cosa ha vinto...". Giugno 2012: Mou replica, un po' sdegnato, a Zdenek Zeman che aveva criticato il gioco delle sue squadre.
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