Calciopoli non ferma le puntate

Verso un aumento delle giocate del 25% rispetto al campionato dell’anno scorso

I numeri forniti da Aams smentiscono decisamente le Cassandre che, un anno fa, proprio di questi tempi, avevano preannunciato un flop delle scommesse sportive sul calcio e in particolare sulla Serie A per le conseguenze di Calciopoli. Niente di più errato grazie anche all’insperato successo dell’Italia al Mondiale di Germania. Gli scommettitori hanno tenuto duro dimostrando quanto sia importante la credibilità del prodotto e la garanzia offerta da chi lo promuove. Occhio alle cifre. La raccolta dello scorso campionato, pari a oltre 400 milioni, ha fatto registrare un incremento del 12% sull’edizione precedente. Addirittura raddoppiato il movimento in Serie B per la contemporanea presenza di Juventus, Napoli e Genoa. L’incontro più gettonato è stato il derby d’andata fra Roma e Lazio con 2.625 milioni di gioco, di poco superiore a Napoli-Juventus (2.500 milioni).
Partendo da questi dati si ritiene che la Serie A in partenza nel prossimo week-end dovrebbe comportare un movimento di almeno 500 milioni con un segno positivo del 25% rispetto al campionato precedente. Tre i motivi fondamentali: l’assenza delle penalizzazioni in classifica che l’anno scorso avevano coinvolto Milan, Fiorentina, Lazio e Reggina; la promozione di Juventus, Napoli e Genoa; il ritorno di tutti e quattro i derby. Si teme invece una flessione in B per l’assenza delle grandi squadre. Secondo i dati del 2007, la raccolta della serie cadetta (164 milioni nel 2007) è stata inferiore a quella della A (199 milioni) ma ha doppiato gli introiti (78 milioni) della Champions League nonostante i 13 milioni giocati sulla finale di Atene fra Milan e Liverpool. Sulla finale mondiale Germania-Italia, giusto per fare un raffronto, ne erano stati scommessi 9. A ruota seguono la Liga spagnola (71 milioni), la Serie C (68), la Premiership inglese (40), la Bundesliga tedesca (35) e la League 1 francese (34). Fanalino di coda la Coppa Uefa (31 milioni).
Così si sono comportati gli scommettitori italiani nei primi sei mesi di quest’anno. Dalla disamina scaturiscono due considerazioni: la prima riguarda l’eccessiva prudenza con la quale Aams gestisce il palinsesto sul calcio vietando proposte che compaiono tranquillamente nei siti dei bookmaker stranieri; la seconda coinvolge gli ingiustificati sospetti che hanno bloccato il decollo delle scommesse sulle partite di Serie C e l’allargamento del gioco su quelle di D.

Ne sono interessate 270 tifoserie dislocate su tutto il territorio e in alcune città che in passato avevano conosciuto la Serie A. Perché lasciare tanto spazio alla concorrenza che spesso non è in regola con le norme italiane? Del genere: non facciamoci male da soli.

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