Caldo equatoriale, scatta l’emergenza sanità

Francesco Gambaro

Genova come Il Cairo. Anzi peggio. Ieri è stato solo un assaggio: 34 gradi di temperatura percepita (e 89 per cento di umidità). Oggi, ma soprattutto domani, bisognerà armarsi di tanta pazienza e molti ventagli, perché la sensazione di caldo, unita al tasso di umidità «equatoriale», dovrebbe sfiorare i 37 gradi, come Milano, Bologna e Roma. Genova come l'Egitto, appunto. Dopo quello di ieri, insomma, ci attendono altri due giorni di allerta 3 («ondata di calore ad elevato rischio per la salute della popolazione»), anche se la temperatura massima reale non dovrebbe superare i 29,5 gradi. Caldo record, visite negli ospedali da record. Peggio del 2003, anno tristemente noto per la falcidia di persone anziane (e non solo), vittime della canicola assassina. Rispetto alla media di 196 pazienti trasportati al giorno dall'inizio dell'anno, ora si è passati a una media di 220/240 persone, con picchi di 256 pazienti in ospedale, lunedì scorso e quello precedente. Lo ha rivelato il 118.

E per fronteggiare l'ondata di afa che rischia di travolgere Genova nel fine settimana, ieri la Regione Liguria ha fatto scattare ufficialmente il piano di emergenza sanitaria. L'assessore regionale alla Salute Claudio Montaldo, con una lettera inviata ai direttori generali delle Aziende sanitarie liguri, ha chiesto «a tutte le asl di assumere tutti (...)

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