Arrivano gli endorsement, arrivano i dollari, i sondaggi ridanno fiducia. Così Kamala Harris ringrazia e promette «unità» contro «divisione», attenzione sul futuro invece che sul passato, speranza contro Donald Trump, «il condannato per 34 reati», «il predatore e l'imbroglione», «che porterebbe indietro il Paese» e che ha imposto «un divieto estremo all'aborto». I temi sono gli stessi di Joe Biden - rafforzare la classe media, proteggere i sindacati, difendere il diritto all'interruzione di gravidanza - ma ora lei, 59 anni contro i 78 di Trump, cita le generazioni precedenti e si rivolge alle nuove: «La scelta è nelle nostre mani». «Quando combattiamo vinciamo», conclude sulle note di «Freedom» di Beyoncé.
Così, a 105 giorni dalle elezioni, la promessa candidata democratica alla Casa Bianca lancia la sua campagna elettorale per le presidenziali di novembre con il primo comizio a West Allis, poco fuori Milwaukee, nel Wisconin, a un passo dal luogo del delitto (tentato) a Donald Trump e in una città a vasta popolazione afro-americana. «La strada per la Casa Bianca passa dal Wisconins», ammette lei stessa. La vice di Joe Biden, che dopo il ritiro del presidente dalla corsa aspira a diventare la prima donna e la prima donna nera a entrare alla White House, ha la certezza della nomination, dopo aver ricevuto la benedizione dei due leader dem del Congresso, Schumer e Jeffreys, e aver raccolto il consenso di 2.668 delegati (secondo un sondaggio dell'Associated Press) ben oltre i 1.976 (su 3.949) minimi richiesti. Gli indecisi al momento sono 54, ma intanto Harris può contare su un altro traguardo che ridà carica al partito: 100 milioni di dollari raccolti in meno di 24 ore dall'annuncio del ritiro di Biden domenica pomeriggio e fino a lunedì sera. È un record storico, con 1.1 milioni di donatori unici, di cui il 62% nuovi donatori che hanno aperto per la prima volta il portafogli per lei, che sarà incoronata formalmente alla Convention del partito il 19 agosto a Chicago ma festeggiata ben prima, il 7 agosto, data in cui con un iter velocizzato - il Comitato nazionale dei dem determinerà il candidato presidenziale dopo appena due settimane. Per la Harris arriva anche uno spot pubblicitario biografico da 500mila dollari, il primo indipendente per sostenere la sua candidatura, su cui hanno investito i gruppi a favore del congedo parentale retribuito. Infine il dato che conferma il vento in poppa alla prescelta per la successione: secondo un sondaggio Ipsos per Reuters, Harris è avanti nei sondaggi nazionali di due punti percentuali su Trump, 44% a 42% (ma la partita negli Usa si gioca Stato per Stato).
Sono tanti i segnali positivi che rilanciano la campagna elettorale dem, sfiancata dalle polemiche sulla salute di Biden e dall'attentato a Trump. Da qui, dunque, si riparte, dal Wisconsin, Stato in bilico decisivo, con qualche cartuccia in più dopo che ieri anche George Clooney, la star più politica della scena americana e il primo a chiedere pubblicamente il ritiro di Biden, ha rotto gli indugi e annunciato anche lui il suo sostegno a Kamala. In casa dem tutti hanno capito che la vice, finora rimasta defilata, è l'ultima chance. Adesso serve concentrarsi sui prossimi tre mesi e mezzo di campagna elettorale. Consapevoli che l'ex procuratrice ha buone carte da giocarsi. Secondo un sondaggio per Cbs, Harris è al 72% dei consensi fra gli elettori di colore contro il 21% di Trump, è al 62% nella fascia 18-29 anni (Trump al 37%) ed è avanti anche nell'elettorato femminile (52% contro il 47% di Donald).
Biden parlerà oggi alla nazione, per ribadire le ragioni del ritiro e lanciare la volata alla vice. Trump la definisce «candidata delle élite», ma il marito di lei, l'ex avvocato Douglas Emhoff, rivendica orgoglioso: «Ha unito il partito e riunirà il Paese».
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