Macron ci ha preso gusto: vuole anche i Giochi invernali

Oggi si decide. Parigini già in fuga. Al Cio richiesta palestinese di escludere Israele. Stuprata una giovane

Macron ci ha preso gusto: vuole anche i Giochi invernali
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Scopriremo oggi se il Cio avrà accordato la preferenza alla Francia e alle sue Alpi per le Olimpiadi invernali 2030 (e a Salt Lake City per l'edizione 2034). Ultima scommessa di Macron, prim'ancora che governo e capitale francese si mostrino all'altezza di vincere la sfida dei più classici Giochi, al via fra soli 2 giorni. Quella bleu blanc rouge è infatti una candidatura segnata dall'ostacolo di un governo dimissionario incaricato di gestire solo affari correnti, e sembra non poter dare certe garanzie chieste dal Cio. Macron ci crede, lo ha detto. Vuole una nuova assegnazione, ne ha bisogno per ridare lustro e quell'aura di Grandeur a un Paese in piena crisi politica. E con ancora molte incognite su sicurezza e organizzazione legate a Parigi 2024.

Ieri il premier Attal ha rassicurato le Federazioni: «Siam pronti affinché tutto vada per il meglio, organizzazione millimetrata, ognuno al suo posto per garantire il successo dei Giochi». A -2 dall'inizio, ai nastri di partenza ci sono calcio, rugby maschile a 7, pallamano, tiro con l'arco: prime competizioni previste già oggi, ossia due giorni prima della parata inaugurale sulla Senna con annessa cerimonia d'apertura della 33esima Olimpiade dell'era moderna. Sul fiume di Parigi la delegazione italiana condividerà l'imbarcazione con gli israeliani; per loro, massima sorveglianza, viste le minacce di morte ricevute da ben 15 tra atleti e accompagnatori. Ieri il Cio ha pure fatto sapere di star valutando l'esclusione chiesta dal Comitato palestinese (che probabilmente rigetterà). Intanto lo Shin Beth ha inviato agenti di protezione (una macabra mail diceva di voler ripetere l'attentato di Monaco del '72, mentre quella spedita al nuotatore Meiron Cheruti indicava la sua data di morte, il 27 luglio). Nel complesso, 1.800 i rinforzi "stranieri" da una quarantina di Paesi, 007 esclusi. Fanno già la spola fra stazioni, aeroporti e 39 aree; "sul campo" accanto alla polizia transalpina con esperti anti-droni, artificieri, cani molecolari. A Parigi, Nizza, Tolosa, Bordeaux. Ville Lumière sorvegliata speciale, perché se il ministro dell'Interno Darmanin esclude minacce precise contro la cerimonia, gli alert si susseguono. Sei droni pericolosi vengono intercettati ogni giorno, ha spiegato ieri il premier. La minaccia c'è. E c'è la folla intorno alla Senna da gestire: 313mila spettatori stimati su 6 km; 5mila le persone a cui è stato vietato partecipare, mille gli esclusi sospettati di spionaggio e ingerenza (tra loro pure atleti, russi in primis).

Gli accessi al "muro" di transenne che dividono Parigi in due si superano con un QR Code, ma migliaia di parigini hanno già riscontrato problemi e deciso di lasciar la capitale per le prossime tre settimane; problemi che si sommano al rischio terrorismo islamico. Ieri, in Gironda, fermato un 18enne sospettato di preparare un attentato, scovato grazie alla cyber-sorveglianza: è il quarto potenziale attacco sventato da inizio luglio. Preoccupano altrettanto le strade. Ieri si è fatta sentire la delegazione australiana dopo lo stupro di una turista 25enne: «Abbiamo consigliato alle atlete di non uscire da sole dal villaggio olimpico e semmai in abiti civili», ha spiegato Anna Meares, già medaglia d'oro di ciclismo oggi capodelegazione. Il fatto è stato denunciato nella notte tra sabato e domenica (5 africani responsabili).

Ennesimo test, il rischio Isis. Darmanin ha scritto alle forze dell'ordine: «Conto su di voi per tenere alti i colori della Francia». Tra controlli subacquei e zone di filtraggio in superficie e catacombe ispezionate cm per cm. Un 30enne musulmano radicalizzato in carcere (appena uscito di galera) è stato fermato dopo aver preso in ostaggio un tassista nella Sarthe. E oggi alle 15 in campo l'Albiceleste per Argentina-Marocco e le Furie rosse per Uzbekistan-Spagna; alle 21 tocca ai Bleuets, l'under 21 della Francia di Thierry Henry contro gli Usa allo stadio Vélodrome. Benjamin Ceugnart, l'uomo che disegna i calendari delle gare e che punta a prevenire eventuali intoppi o accavallamenti, motiva così lo start anticipato: «Dobbiamo fluidificare l'organizzazione», e ricorda che partire prima è ormai una consuetudine dai Giochi di Barcellona 1992.

E allora via anche oggi ad Australia-Samoa alle 15,30, le nazionali di rugby a sette giocatori, in anticipo allo Stade de France; per non intasarlo quando scoccherà l'Olimpiade e l'ora dell'attesissima atletica leggera.

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