Campari compra il whisky Glen Grant per 115 milioni

È uno dei marchi più noti nel mondo, leader in Italia. Venditore, il gruppo francese Pernod Ricard, costretto a dismissioni dall’Ue

Paolo Stefanato

da Milano

Glen Grant, il whisky scozzese più venduto in Italia, seconda marca di «single malt» a livello mondiale, è entrato nel portafoglio dell’italiana Campari, che di whisky era priva. Contestualmente Campari ha comprato anche Old Smuggler e Braemar, altri whisky «blended» (la meno nobile categoria dei whisky miscelati) presenti soprattutto negli Stati Uniti, in Argentina, Thailandia ed Est europeo. L’operazione, del valore complessivo di 130 milioni (115 per Glen Grant e 15 per gli altri due marchi), è stato possibile poiché il venditore, il gruppo francese Pernod Ricard, dopo l’acquisizione di Allied Domeq si era impegnato con l’Antitrust europea a un programma di dismissioni. Il dossier Glen Grant era da qualche tempo aperto presso la banca francese Bnp Paribas, che aveva ricevuto l’incarico di mettere sostanzialmente all’asta il celebre whisky e la sua distilleria di Rothes, in Scozia. Proprio la forte presenza del marchio in Italia, oltre che in Francia e in Germania, aveva suscitato l’interesse - secondo indiscrezioni - di altri gruppi italiani, quali l’Ilva di Saronno (quella dell’Amaretto) e la Branca (quella del Fernet).
La cifra offerta da Campari è, per Glen Grant, pari a un multiplo di 9,2 volte il margine di contribuzione diretto della marca nel 2004, mentre per Old Smuggler e Braemar il multiplo è di 2,5 volte. La chiusura dell’operazione avverrà dopo l'autorizzazione della transazione da parte della Commissione Europea.
Creato nel 1840, Glen Grant, con un volume totale di circa 350.000 casse da 9 litri, è oggi la seconda marca di single malt a livello mondiale e leader nel mercato del whisky in Italia. Sulla base dei dati indicati dal venditore, il fatturato nel 2004 per i tre brand acquistati da Campari è di circa 40 milioni di euro.
Soddisfatto, ovviamente, Enzo Visone, amministratore delegato del gruppo Campari, che nelle ultime settimane ha compiuto felicemente altre azioni di espansione: alla fine di novembre ha acquisito i diritti di distribuzione negli Stati Uniti e in altri Paesi dei marchi di alcolici del gruppo C&C (tra i quali Frangelico), società di bevande e snacks quotata alla Borsa di Dublino. Nei giorni seguenti ha acquistato, tramite la controllata Sella & Mosca, il 100% dell’azienda vitivinicola toscana Teruzzi & Puthod, per un corrispettivo di 12 milioni di euro.

Attraverso la controllata statunitense Sky Spirits, si è infine aggiudicata la distribuzione per gli Stati Uniti di alcuni prodotti del gruppo giapponese Suntory International Corporation.
Al 30 settembre i ricavi della Campari hanno raggiunto i 543,3 milioni, con un margine lordo di 135,9 milioni. Ieri il titolo in Borsa ha guadagnato il 2,3 per cento.

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