"Un candidato sindaco di FdI? La priorità è vincere tutti insieme"

L'europarlamentare Carlo Fidanza frena sulla corsa al nome per il dopo Sala. "Deve essere autorevole e non bruciamolo anticipando i tempi"

"Un candidato sindaco di FdI? La priorità è vincere tutti insieme"
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Gli americani «vedono in Giorgia Meloni un interlocutore privilegiato. Ma sanno che, se il nostro interesse nazionale dovesse essere colpito, potrà essere amica e mai suddita». Il capodelegazione di Fratelli d'Italia all'europarlamento e vicepresidente dei conservatori di Ecr Carlo Fidanza, davanti all'eventualità dei dazi, chiede un cambio di rotta all'Europa: «Se le nostre imprese sono spaventate, è perché l'Ue ne ha fortemente colpito la competitività». Nei prossimi giorni arriverà anche il piano industriale della Commissione sull'automotive: «Il rischio è che la montagna partorisca l'ennesimo topolino» avverte Fidanza. Che replica alle sollecitazioni di Elon Musk: «Spetta a noi Conservatori rendere di nuovo grande l'Europa». E in vista delle elezioni comunali di Milano, rassicura: «Nel centrodestra siamo tutti consapevoli che questa volta non possiamo sbagliare».

Onorevole Fidanza, il presidente Trump litiga con Zelensky nello Studio Ovale.

«Succede spesso in politica di non essere d'accordo, la cosa inspiegabile è come ciò sia potuto accadere davanti alle telecamere. Sarebbe stato più prudente celebrare quell'incontro una volta raggiunta una base di accordo più solida. È una situazione che va recuperata rapidamente, tenendo unito l'Occidente come chiede Meloni con la sua proposta di un vertice Ue-Usa-alleati. Non può esistere una pace duratura per l'Ucraina senza gli Stati Uniti».

I dazi preoccupano le imprese.

«Non li ha inventati Trump, pochi mesi fa l'Ue li ha giustamente messi sulle auto cinesi. Trump va preso sul serio, ma non alla lettera: giudicheremo l'esito del negoziato. Ma occhio a non scambiare la pagliuzza con la trave. Cominciamo a cambiare rotta in Europa e anche i dazi faranno meno paura».

Musk vorrebbe rendere di nuovo grande l'Europa.

«Con rispetto per le opinioni di Musk, spetta ai Conservatori questo compito. Lui si diverte a provocare le élite politiche europee che considera decadenti e spesso lo sono. Personalmente, preferisco il Musk imprenditore visionario al Musk che va in giro per l'Europa a dire per chi votare».

Come in Germania.

«In Germania Afd non ne ha beneficiato e sa perché? Perché sono anni che i soloni della sinistra globale ci spiegano che è pericoloso votare i partiti di destra e, alla fine, la gente li vota. Gli elettori non amano queste interferenze, nemmeno a parti invertite».

Sull'automotive cosa succederà?

«Non basta sospendere le multe per i costruttori che, purtroppo, sono responsabili di molti errori. Dobbiamo tutelare la nostra filiera della componentistica del motore tradizionale e questo si fa applicando la neutralità tecnologica. Negli Usa faranno così. È la posizione del governo Meloni, sposata da altri quattordici governi europei e ci auguriamo che il Partito popolare europeo la sostenga, ora che le elezioni tedesche sono finite. Di tutto elettrico, peraltro tutto cinese, si muore».

Fratelli d'Italia sta lavorando a una legge in Lombardia contro le baby gang.

«E il governo Meloni è intervenuto sul piano penale: con il decreto Caivano i cosiddetti maranza che compiono rapine e aggressioni possono essere perseguiti già a 14 o 15 anni. Bisogna far sapere alle famiglie che non è più inutile denunciare».

Il candidato sindaco del centrodestra per Milano entro quanto deve arrivare?

«Nei tempi giusti: non troppo presto per non logorarlo, non troppo tardi per non fare una campagna di rincorsa. Il tempismo sarà fondamentale, insieme alla credibilità della persona. FdI è forte, con i congressi territoriali si sta strutturando ancora meglio. Faremo valere il nostro peso, ma non pianteremo bandierine: vincere insieme rimane la priorità».

Si fa sempre più acceso lo scontro rapporto tra il governatore Attilio Fontana e la burocrazia romana. L'ultimo episodio sulla qualità della sanità lombarda, fatta retrocedere un po' troppo.

«Dobbiamo lavorare per stemperare ogni possibile tensione. Gli ultimi dati ministeriali sulla sanità evidenziano una criticità su un solo nuovo parametro che è giusto approfondire. Così come è giusto rivendicare - e soprattutto preservare - la storica eccellenza della sanità lombarda».

In Regione Lombardia Forza Italia ha chiesto il rimpasto, mentre nella Lega si è aperta una nuova fase con la segreteria di Massimiliano Romeo.

«Rispettiamo sempre il dibattito interno agli altri partiti e comprendiamo anche i distinguo, soprattutto se sono sinceri e non strumentali come il nostro sul fine vita. Ciò che conta è il messaggio.

Nell'ultima missione a Bruxelles la Lombardia si è presentata forte e con le idee chiarissime. È tutto perfetto? Ovviamente no. E credo che spetti innanzitutto a FdI farsi carico di alcune proposte migliorative. Con un focus sulle imprese che cominciano a subire il contraccolpo della crisi tedesca».

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