Milano - Lo dice e lo ripete: «Sono stato in silenzio per due anni con grande spirito di sopportazione ma anche con la consapevolezza che sarebbe stato tutto chiarito, che i fatti, quelli veri, sarebbero emersi. L’assoluzione, infatti, conferma la correttezza dei comportamenti degli operatori. Adesso, però, occorre fare chiarezza su chi ha esposto i bambini ai media solo per trarne un vantaggio personale».
Il sindaco di Basiglio, Marco Flavio Cirillo, è soddisfatto che gli imputati del processo siano stati tutti assolti. Come uomo e come amministratore, però, adesso desidera che venga fatta luce su ben altro. «C’è stata contro gli imputati una criminalizzazione inaudita. Ma non solo loro sono stati ingiustamente perseguitati».
Allora sindaco ci sarebbe stato qualcuno che ha strumentalizzato questa vicenda, e gli stessi bambini, per ben altri scopi?
«Va chiarito cosa ha spinto in questi anni chi ha strumentalizzato una vicenda così dolorosa nel tentativo di coinvolgere in qualche modo il Comune e il sindaco. Io stesso sono stato accusato e denunciato. Denunce che non hanno avuto seguito perché né il giudice né il pm hanno ritenuto di dovermi sentire».
Di cosa l’accusavano? Ce lo ricordi.
«Qualcuno ha insinuato che ci si fosse scagliati contro la famiglia di quei ragazzi per ragioni di puro razzismo...Siamo stati accusati da qualche giornale di voler “togliere le piattole” da Basiglio. E siamo stati imputati di “pregiudizio e classismo”. Non ho mai capito perché le fiaccolate e la distribuzione dei volantini venissero organizzati sotto la sede del Comune... Il ruolo istituzionale del sindaco non prevede competenze in materia di minori. Come amministrazione ci siamo limitati a verificare che le richieste del tribunale dei minori fossero soddisfatte. Sono meravigliato che certi media abbiano cavalcato a senso unico la vicenda».
Secondo lei, quindi, non si è mai voluti arrivare al vero nocciolo della questione?
«Sì. Con l’aggravante che l’esposizione mediatica a cui sono stati sottoposti i minori è qualcosa che non ha precedenti. E che è avvenuta nel totale disprezzo dei loro interessi e del loro diritto alla privacy. Non ho mai visto un caso di bambini trattato in maniera così pubblica. In questo modo si è aggiunto danno al danno: certe esposizioni eccessive su giornali e televisioni pregiudicano il reinserimento nella società dei ragazzi. Chi lavora con i minori lo sa bene. Purtroppo in questa vicenda si è inserita troppa gente che questa materia non la conosce come dovrebbe».
Chi ha cercato di sfruttare
«Per gettare discredito e sfiducia sul sindaco e sull’amministrazione comunale all’alba della rielezione, con l’obiettivo di sovvertire il risultato elettorale».
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