Eugenio Corti, l'autore de «Il cavallo rosso» e di altri celebri romanzi, è uno degli scrittori lombardi più amati nel mondo. In suo onore si terrà, giovedì 10 dicembre, a Palazzo Reale, una giornata di studi volta a spiegare le ragioni del successo di questo grande autore brianzolo ottantottenne e, al tempo stesso, a rievocare il sacrificio di migliaia di combattenti lombardi durante la Seconda Guerra Mondiale.
Nella circostanza, scrittori, letterati e storici sono stati mobilitati dall'Associazione «Testimoni della Storia», facente parte del Centro Ricerche, Studi e Iniziative «Europa 2000», che, con il patrocinio e la collaborazione della presidenza del Consiglio Comunale di Milano, ha organizzato l'evento che avrà per titolo: «Eroismo, storia e letteratura. Eugenio Corti: un grande scrittore lombardo. Dalla Campagna di Russia ai giorni nostri».
Prenderanno parte ai lavori - presieduti e diretti da Stefano Di Martino, vicepresidente del Consiglio Comunale di Milano - scrittrici e docenti come Paola Scaglione, biografa di Corti, e Rossana Mondoni, insegnante e scrittrice; storici come Ugo Finetti, Alberto Leoni, Luciano Garibaldi; testimoni della storia come Nelson Cenci, Sergio Pivetta e Giancarlo Cioffi, ex combattenti ed esponenti di Associazioni d'Arma (Alpini e Cavalleria); personalità della cultura come Krzysztof Strzalka, console generale di Polonia a Milano, scrittore e storico, Renzo Martinelli, regista, Francesco Righetti, presidente dell'Associazione culturale internazionale «Eugenio Corti», Cesare Cavalleri, direttore di «Studi Cattolici» e della Casa editrice Ares che nel 1983 pubblicò per la prima volta «Il cavallo rosso», giunto oggi alla ventiquattresima edizione e tradotto in otto lingue, tra cui il giapponese. Un libro che rappresenta uno dei più clamorosi eventi letterari del secolo appena trascorso, con varie riduzioni per le scuole (Mursia e Mondadori): una emozionante cavalcata nella storia dal 1940 agli Anni Settanta, con epicentro in Lombardia, Russia e Germania.
Non è certo l'unico libro, anche se sicuramente il più «sofferto» (Corti impiegò undici anni a scriverlo), del grande scrittore brianzolo del quale non si possono non citare romanzi come «Catone l'Antico» e saggi storici come «Processo e morte di Stalin», «I più non ritornano» o «Gli ultimi soldati del Re».
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