«Celebration» Uffa, com'è vecchia la tv casereccia

Non basta scegliere un attore bravo, versatile e talentuoso come Neri Marcorè, per tentare l'impresa disperata di salvare il vecchio varietà del sabato sera. Ci si può davvero inventare di tutto, ma questo genere di tv è morto e sepolto. Inutile tenere in vita un moribondo con la bombola d'ossigeno: altre cose vanno oggi, e non si tratta neppure di una questione generazionale. Essere avanti con l'età non significa necessariamente tenere l'atteggiamento da spettatori passivi e acritici. Chiedere a mia nonna, che di anni ne ha 97: ha cambiato canale. Celebration, il nuovo show di una Raiuno sempre più in difficoltà, è partito male. Qualcuno ha persino parlato di flop: poco più di 2 milioni di share per la prima puntata (un modesto 11,7%) cui fa da contraltare la buona performance del concorrente Tú sí que vales su Canale 5, praticamente un doppiaggio. Un'umiliazione, in stile Lewis Hamilton.

Fin qui i dati. Ma perché Celebration, bignamino della musica leggera tra pop, rock, soul e canzoni d'amore spalmato in quattro puntate, non funziona? Primo problema, proprio la musica: si può pensare di attirare il telespettatore con esibizioni canore degne delle più generiche cover band? Il nostro panorama non sarà al momento esaltante, ma da lì a supporre che Alexia, Noemi, Fabrizio Moro, trascinandosi dietro Francesco Gabbani e Alex Britti, rappresentino validi motivi per rimanere davanti alla tv, si pecca di presunzione o di incapacità. E che pensare di Claudia Gerini nell'imitazione di Madonna? Tenerezza o imbarazzo?

La faccia sconsolata di Ernesto Assante, il critico musicale di Repubblica, è lo specchio tragicomico di Celebration: ci prova a dire qualcosa di intelligente, ad alzare il tiro riposizionando la canzone nella storia. Tentativo nobile ma vano. Lo show si trascina stancamente per oltre due ore e non lo si sopporta oltre i 15 minuti di intervallo tra il primo e il secondo tempo della partita di serie A.

E la conduttrice-soubrette Serena Rossi, dallo scollo generoso e dalla gestualità insopportabile? Dicono sappia ballare e cantare, eppure preferisce puntare sul lato popolaresco e vernacolare. Fa pensare che se la porti a cena fuori ti monopolizza la serata con la sua modalità generosa al punto che non vedi l'ora di riportarla a casa. Bocciata.

La tv della leggerezza casereccia ha fatto il suo tempo e davvero i responsabili del palinsesto di Raiuno dovrebbero fare attente e umili riflessioni.

Non funziona Fabio Fazio ora che non ha più la nicchia della terza rete a proteggerlo; sulla nuova Domenica In ha già detto tutto Fabrizio Del Noce con le sue dichiarazioni al vetriolo. Insistere sarebbe come sparare sulla Croce Rossa.

Urge cambiare strada perché l'affondamento dell'ammiraglia è ormai prossimo.

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