Celiachia, una molecola «italiana» potrà prevenire la tossicità di alcuni cereali

U n decapeptide - ovvero una molecola costituita da 10 aminoacidi - naturalmente presente nella frazione proteica di alcuni cereali, potrebbe combattere la tossicità della gliadina, la proteina presente nelle farine di grano, segale ed orzo, responsabile della celiachia, una intolleranza alimentare permanente, su base autoimmune, che colpisce un soggetto su 100 nella popolazione generale. È quanto viene descritto in uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Cereal Science , nato dalla collaborazione tra Marco Silano, direttore del reparto alimentazione, nutrizione e salute del dipartimento di sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ed i team di Luigi Cattivelli del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura presso i Centri di ricerca di Foggia e di Fiorenzuola D’Arda (Piacenza) e di Luigi Maiuri, docente di pediatria presso l’università di Foggia e direttore di ricerca dell'Istituto europeo per la ricerca in fibrosi cistica presso l'Istituto scientifico San Raffaele di Milano.Tale decapeptide, denominato pRPQ, è in grado di prevenire la tossicità della gliadina in vari modelli in vitro di malattia, compresa la coltura di mucosa intestinale di pazienti celiaci che riproduce i meccanismi di tossicità del glutine in vivo. Si potrebbe quindi ipotizzarne, qualora studi in vivo sul paziente ne confermassero l'azione protettiva, l'uso in terapia per consentire ai soggetti celiaci un normale consumo di glutine e garantire un miglioramento della qualità di vita dei pazienti. Lo studio apre nuovi potenziali scenari per il disegno di nuove cure per una malattia che, a tutt'oggi, è controllabile solo attraverso l'esclusione del glutine ed il ricorso a diete speciali. Non dimentichiamo che l’incidenza in Italia è stimata in un soggetto ogni 100 persone. I celiaci potenzialmente sarebbero quindi 600mila, ma ne sono stati diagnosticati ad oggi poco più di 100mila. Ogni anno vengono effettuate 20mila nuove diagnosi con un incremento annuo di circa il 20%.

Attualmente non esiste alcuna terapia, se non l’esclusione dal regime alimentare di alcuni degli alimenti più comuni, quali pane, pasta, biscotti e pizza. Ciò richiede quindi un forte impegno di educazione alimentare. La dieta senza glutine è oggi l’unica terapia che garantisce al celiaco un perfetto stato di salute.
gloriasj@unipr.it

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