Cernobbio tra regine-miss e orfani dell’Avvocato

Protagoniste Rania di Giordania e Fiona Swarovski. L’esordio di John Elkann e l’attesa per l’arrivo dei politici

Cernobbio tra regine-miss e  orfani dell’Avvocato

Marcello Zacché

nostro inviato a Cernobbio

Di tutto si può discutere a Cernobbio, durante il convegno Ambrosetti. Ed è sempre stato così, fin da quando qui a Villa d’Este, a settembre, si incontravano Giovanni Agnelli e Arafat. Quest’anno, quarantesimo anniversario della tre-giorni politico-finanziaria, si dibatte anche sulla più bella. Partita vinta facile da Sua Maestà Rania Al-Abdullah, trentacinquenne regina del regno Hascemita di Giordania, che a fascino ed eleganza inarrivabili ha sommato la pacatezza di un intervento sulla necessità del dialogo tra culture e religioni.
A insidiare la regina c’era solo Fiona Swarovski, 5 anni di più di Rania, ma molto ben portati, regina anche lei, ma dei cristalli della sua dinastia. Dopo lo scandalo dell’inverno scorso, Fiona fa ormai coppia fissa con Karl-Heinz Grasser ministro austriaco delle Finanze 4 anni più giovane di lei, che per Fiona ha lasciato la sua ex promessa sposa Natalia Corralez-Diez, e che oggi parlerà di Unione europea ai convegnisti. Per festeggiare i 40 anni dell’«Ambrosetti», la giornata di oggi si concluderà con una cena di gala con tanto di fuochi d’artificio. Ospite d’onore, la cantante israeliana Noa, a conferma del carattere multiculturale dell’appuntamento lariano. Ma non solo, visto che per domani, qui a Cernobbio, è previsto l’incrocio pericoloso Prodi-Berlusconi: il professore arriva oggi, ma è prevista la sua presenza anche domani mattina, in contemporanea con quella del premier: si incontreranno o no?
Nel frattempo si sono incrociati e visti tanti altri personaggi. A cominciare da Marco Tronchetti Provera, che rappresenta ormai l’imprenditore che per autorevolezza, peso e carisma, ha occupato il posto lasciato vuoto dall’Avvocato Agnelli.
Mentre sul fronte Fiat, la Cernobbio 2005 potrebbe essere ricordata per il ruolo di John Elkann, il vicepresidente che per la prima volta ha rappresentato il gruppo torinese in prima persona e in solitario, senza né il presidente Luca di Montezemolo, né l’ad Sergio Marchionne. A sorpresa si è visto anche Antoine Bernheim, presidente delle Generali, arrivato sul lago in grande forma e uno dei pochi, se non l’unico, a non aver imposto l’“Ambrosetti” a una scia di collaboratori, staff e guardia spalle. Nessuna traccia, invece, della razza “immobiliarista”, almeno per ora. Vedremo oggi. Ma se nessuno dei chiacchierati protagonisti dell’estate finanziaria 2005 dovesse presentarsi, sarebbe la conferma che Cernobbio resta un appuntamento di establishment, legato a doppio filo con il cosiddetto salotto buono.

Tuttavia non si può neanche dire che il clima fosse lo stesso di sempre. Si percepiva un’aria diversa. Aria di assedio, dove fortezza è la Rcs-Corriere della Sera. Mentre quella di Bnl sembra già conquistata. Tempi che cambiano. Ma qui a Cernobbio molto, molto lentamente.

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