Ma certi gol li vede soltanto la moviola

Tre gol fantasma o presunti tali in un week-end: a Marassi, Torino e Reggio Calabria. È incredibile come in certe occasioni la casualità (?) si prenda gioco del mondo del pallone rimasto ancorato a dettati anacronistici. Gli arbitri e i loro collaboratori ci hanno preso una volta su tre: vale a dire sulla deviazione di Sereni che, proprio sulla linea, ha smanacciato il colpo di testa di Iaquinta. Nelle altre due circostanze hanno sbagliato perché non avevano a disposizione la tecnologia necessaria per capire che Balotelli non aveva segnato e che invece Corradi aveva mandato il pallone in porta. Questione di centimetri, soprattutto nel primo caso. E allora? Ci vorrebbe un occhio di falco come nel tennis per avere ragionevoli certezze. Ma la Fifa non ha mai voluto saperne affermando che, per motivi di costo, sarebbe impossibile installare macchinari simili su tutti i campi. Solo un alibi. Nel tennis l’occhio di falco è presente soltanto nei tornei di maggior peso, così come nel calcio i guardalinee sono un optional nei campionati minori.

Ho sentito dire che i giudici di porta, il lontano giorno che arriveranno, miglioreranno la situazione. Falso. Potranno fischiare più rigori su trattenute, cinture e spinte varie in area, ma sui gol fantasma ne sapranno poco più di arbitri e assistenti. Non prendiamoci in giro.

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