Champions, il sorteggio sospetto ha moltiplicato i soldi per 100

In Inghilterra bookmaker sul piede di guerra: dovranno pagare le giocate fatte prima della sospensione. Ma l’Uefa insiste: «Le anticipazioni del blog? L’urna non è elettronica e non si può truccare»

È curiosa l’affermazione con cui William Gallard, responsabile della comunicazione Uefa, liquida l’ipotesi che gli accoppiamenti di Champions League siano stati manipolati: «Si può addomesticare un sorteggio elettronico, ma da noi viene fatto a mano. E se anche il signore del forum avesse indovinato le quattro partite, dove sarebbe l’impresa? Ci riprovi quando sono in corsa trentadue squadre». Se il portavoce di Platini non si adombra, la sua spiegazione è banale, superficiale, perfino paradossale, quasi buttata lì per la necessità di dover dire qualcosa e chiudere l’argomento.
A dargli retta ne verrebbe fuori che l’estrazione dell’italianissimo Lotto, effettuata con mezzi meccanici ed elettronici, può essere taroccata a piacere. O che i signori Steven M. e Confused (un nickname) si siano semplicemente divertiti a pronosticare gli accoppiamenti dei quarti. Nel pomeriggio di giovedì il primo sapeva che Manchester United, Chelsea e Arsenal non si sarebbero incrociate e che sarebbe toccato al Liverpool vedersela con la squadra di Fabregas. Alle 10.28 inglesi di venerdì mattina, il secondo ha anticipato di oltre un’ora e mezzo l’esito del sorteggio e aggiunto che i bookmaker non accettavano più scommesse su quegli accoppiamenti, rivelatisi poi esatti al 100%.
Troppo semplice parlare di combinazioni fini a se stessi e di manipolazioni impossibili da farsi in mondovisione. I due dicono di essere venuti in possesso di quelle informazioni. Ma come? E da chi? E perché l’Uefa, invece di promuovere una indagine, magari in accordo con la formidabile polizia britannica, preferisce minimizzare l’episodio? In discussione c’è la credibilità della Champions league che si porta appresso un business miliardario, coinvolge tutti i più grandi club d’Europa, vanta accordi con decine di emittenti nel mondo e interessa una dozzina di multinazionali nelle vesti di munifici sponsor. Sarebbe quindi suo precipuo interesse sgomberare il campo da qualsiasi sospetto.
In Inghilterra la vicenda ha fatto scalpore per la portata del «giallo» che coinvolge i club più popolari di Londra, Liverpool e Manchester. Sul piede di guerra anche i bookmaker che avevano quotato a 100 e anche più la combinazione esatta dei quarti di finale e che ora si trovano a pagare somme non indifferenti a chi presenta le ricevute vincenti. La portata delle scommesse deve essere stata rilevante se William Hill, come testimonia un intervento di giovedì pomeriggio sul sito http://forums.icnorthwest.co.uk, non accettava più puntate sugli accoppiamenti di Champions League. In Italia l’anomalia sarebbe venuta immediatamente a galla grazie ai sofisticati software in dotazione ai concessionari. Qualche anno fa Snai denunciò in tempo reale un andamento irregolare di scommesse su Pistoiese-Atalanta di Coppa Italia.
Su questo tema la Fifa ha precorso i tempi aprendo un tavolo con i bookmakers per avere segnalazioni urgenti sulle scommesse anomale. Dall’Uefa si aspetta un segnale forte. In attesa di un messaggio da Nyon, si torna a discutere sulla veridicità dei sorteggi e sulla presenza, mai provata in verità, di palline calde e fredde, lisce o rugose, segnate o no, per guidare l’estrazione. Da tempo Galliani preme sull’Uefa perché gli accoppiamenti siano decisi non dal caso, ma dalla posizione nel ranking: ne scaturirebbe un tabellone di tipo tennistico.

E poco importa se a perderci sarebbero le pay-tv che non avrebbero più la possibilità di mandare in onda i sorteggi. Cosa volete che sia una trasmissione in meno se serve a scongiurare l’ipotesi di dolo, manipolazioni e trucchi da parte di gruppi malavitosi? Ci pensi Platini. Si può fare gol in tanti modi.

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