Cinema d’autore, la «Croisette» fa rima con Milano

Grande cinema e pellicole sperimentali per l’atteso appuntamento cittadino con «Cannes e dintorni», la manifestazione promossa da Provincia di Milano e Agis lombarda. La rassegna porta a Milano il meglio delle produzioni internazionali che nella maggior parte dei casi non hanno ancora trovato distribuzione nelle sale. «Oggi Cannes e dintorni - dice l’assessore Daniela Benelli - si è ulteriormente ampliato e rappresenta anche una promozione per il cinema indipendente». In programma - dal 10 al 16 giugno - disseminate in nove sale della città, 27 film direttamente dalla Croisette (abbonamenti 30 euro in vendita ai cinema Anteo, Colosseo e on line sul sito www.lombardia spettacolo.com). In arrivo una manciata di titoli che si sono aggiudicati i premi più prestigiosi. Dal concorso, Das Weisse Band (Il Nastro Bianco), vincitore della Palma d’oro: un’analisi sulle origini del nazismo dell’austriaco Michael Haneke che ha diviso la critica internazionale; il bellissimo Un prophète di Jacques Audiard, aspra riflessione sul sistema carcerario francese, Gran premio della Giuria; Les Herbers Folles, del grande regista francese Alain Resnais, racconto sul caso e sulle relazioni tra i destini delle persone, che ha “rischiato” di vincere il premio alla sceneggiatura; il controverso Antichrist di Lars Von Trier, premio miglior attrice a Charlotte Gainsbourg, che sfoggia in apertura una sequenza indimenticabile; Vincere! del nostro Marco Bellocchio, ed infine Looking for Eric del regista inglese Ken Loach, scoppiettante di rinnovato umorismo. Tra i dodici titoli presentati alla Quinzaine, nelle sale milanesi, cinque anch’essi premiati, tra cui 'Ajami di Scandar Copti e Yaron Shani, Camera d'Or, premio opera prima, sul conflitto israelo-palestinese visto da differenti punti di vista, e J’ai tuè ma mere di Xavier Dolan, Premio Art Cinema Award e Sguardo Giovane, sulle esperienze diversificate di un adolescente che non ama la madre. Appuntamenti con i «dintorni» con Cordero de Dios di Lucia Cedron, storia di due donne che hanno vissuto il dramma dei rapimenti in Argentina e Placet Carlos di Andrea Kannengiesser, ambientato nella baraccopoli di un cittadina del Nicaragua, opere vincitrici rispettivamente il primo e secondo premio al Bergamo Film Meeting 2009. In lingua originale Sacro e profano, diretto da Madonna, già presentato in anteprima assoluta a Sguardi Altrove Film Festival 2009, ma ancora non distribuito in sala. Dalla sezione Certain Regard due film premiati ex equo con il Premio Speciale: No one knows about persian cats di Barman Ghobadi, spaccato della gioventù iraniana tra divieti e sopraffazioni della polizia, girato, senza permesso, con una camera digitale in diciassette giorni, e Le pere de mes enfants di Mia Hansen Love, storia di un produttore cinematografico che sceglie di concludere la sua vita lavorativa con un gesto estremo. Una curiosità d’antan con Cannes Classics che presenta La mummia di Shadi Abdel Salama, film restaurato grazie alla World Cinema Foundation di Martin Scorsese e prodotto da Roberto Rossellini, racconto sugli avvenimenti che coinvolsero una spedizione archeologica francese che nel 1881 conduceva scavi nella Valle del Re. Domande impossibili infine per i cinefili doc con il cinequiz on line (www.lombardiaspettacolo.

com dalle ore 11 di oggi alle 11 di domani) proposto da alcuni critici milanesi tra cui Sivio Danese, Alessandra De Luca, Paolo Mereghetti e Roberto Nepoti. In palio due accrediti per la prossima Mostra Cinematografica di Venezia, due accrediti per l’imminente Festival di Locarno e due per la manifestazione milanese Le vie del Cinema.

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