“Glass Onion”, mistero e divertimento nel sequel di “Cena con delitto”

Un film dalla produzione faraonica (finanziata da Netflix) che capitalizza il successo del film precedente, rispetto al quale ha un taglio molto più comico. Peccato per il finale burlesco e non all’altezza

“Glass Onion”, mistero e divertimento nel sequel di “Cena con delitto”

Glass Onion - Knives Out, sequel di “Cena con delitto”, vede ancora alla regia Rian Johnson ma verte su di una storia ben diversa da quella del film del 2019. L’approccio è cambiato: sempre di un giallo corale si tratta, ma stavolta il tono è decisamente più ironico per non dire, in alcuni momenti, sfacciatamente comico.

Prendete uno strano weekend su un'isola greca, personaggi pittoreschi, un miliardario mitomane, una misteriosa fonte di energia basata sull’idrogeno e ottenuta dall’acqua marina, un omicidio e un detective d’impareggiabile acume: avrete idea di cosa vi aspetta per quasi due ore e mezza che filano via spedite. Il contesto tradizionale del primo film, con tanto di delitto in una magione del New England, lascia il posto a qualcosa che ha un sapore vintage nel ricordare il gioco di società Cluedo ma che sa essere anche attuale accennando a Covid, influencer e cancel culture.

Da “Cena con delitto” (in originale “Knives Out)”, questo “Glass Onion” eredita il vezzo di avere un titolo uguale a quello di una canzone, stavolta dei Beatles anziché dei Radiohead, e il protagonista principale: Benoit Blanc (Daniel Craig), famoso per essere il più grande detective del mondo.

Sovente buffo, maldestro e poco a suo agio nelle interazioni sociali, il personaggio è un ibrido tra Holmes e Poirot. Elegante ma eccentrico, imprevedibile ma di buone maniere, dotato di incredibile talento deduttivo ma anche un po’ disagiato, Blanc è il ruolo perfetto per rimuovere l’associazione mentale che vede Daniel Craig coincidere con James Bond. L’attore appare divertito e divertente, padrone della scena grazie a un talento e a un carisma già noti ma prestati stavolta ad un inedito e amabile gigioneggiare.

Veniamo alla storia. Il magnate della tecnologia Miles Bron (Edward Norton), uomo narcisista e falso umile, convoca come ogni anno un gruppo di amici sulla sua isola privata in Grecia, dove ha organizzato un weekend in cui verrà inscenato un finto assassinio. Lo scopo è scoprire il colpevole mediante la risoluzione di vari enigmi. Tra i convocati ci sono un’ex modella dalle uscite social politicamente scorrette, Birdie Jay (Kate Hudson), la sua coscienziosa assistente Peg (Jessica Henwick), un geniale quanto bizzoso scienziato, Lionel Tuissant (Leslie Odom Jr.), una politica in carriera, Claire Debella (Kathryn Hahn), infine un macho che si guadagna da vivere come youtuber, Duke (Dave Bautista) e la di lui fidanzata pin-up, Whiskey (Madelyn Cline). In questa location incredibilmente glamour arrivano anche Andi Brand (Janelle Monáe), ex socia di Miles che ha con lui il dente molto avvelenato, e il nostro Blanc, invitato non si sa da chi. Quando ci scappa davvero il morto la presenza del detective diventa fondamentale.

La prima ora di “Glass Onion” è spesa per mostrare chi siano i vari personaggi, tutti accomunati dall’avere un’amicizia interessata col proprietario dell’isola. Di ognuno vengono rivelati aspetti ambigui, motivazioni che potrebbero portarli a tradire la fiducia di chi li ospita e qualche segreto di contorno. Ipocrisia, avidità e desiderio di potere sono entità che aleggiano per tutto il tempo dentro alla villa iper-tecnologica sovrastata dall’enorme cipolla di vetro del titolo (il cui significato metaforico emerge in itinere).

Questo mystery crime alla Agatha Christie che richiama la Palma d’Oro “Triangle of Sadness” nel modo in cui prende in giro i super ricchi, sfodera un cast indovinatissimo ed eterogeneo, impreziosito tra l'altro da camei prestigiosi (da Ethan Hawke a Hugh Grant fino a Serena Williams), ha impressionanti scenografie e trasuda ricchezza di mezzi sotto ogni punto di vista.

Nell’ultimo atto è un peccato che frenetici plot twist vanifichino la precedente certosina costruzione di suspense e pathos.

Il deludente finale da fumetto (un po’ come quello del primo “Kingsman”) è il coronamento di un miscuglio di generi. Poco male, del resto basta ricordarsi che “Glass Onion” vuole principalmente divertire.

Al cinema per una sola settimana fino al 30 novembre e sulla piattaforma Netflix dal 23 dicembre.

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