I Cavalieri dello Zodiaco, un film senza pathos che stravolge il manga

Solo per tre giorni al cinema "esplode" il Cosmo de I Cavalieri dello Zodicao nel primo film dedicato ai personaggi dell'omonimo manga giapponese. Il risultato? Non è quello sperato.

I Cavalieri dello Zodiaco, un film senza pathos che stravolge il manga

La cultura nipponica, da sempre, propone uno sguardo ammaliante su un mondo e una realtà molto diversa da quella europea. Le storie, i miti e le leggende (vere o presunte) di quella "terra" che si trova dall’altro lato del globo hanno animato nel corso del tempo una lunga serie di film, libri, cartoni animati e fumetti che sono diventanti un punto di riferimento per gli appassionati. Un fenomeno che è imploso verso la fine degli anni ’70 e che è arrivato a lambire anche le coste del nostro Paese. Ora, proprio quei manga sono diventati fonte di spirazione per film e rivisitazioni – più o meno riusciti – di alcuni grandi classici della cultura nipponica. Come il mito de I Cavalieri dello Zodiaco che rivive in un film americano (nato da una co-produzione tra la Toei e Sony) con un cast di volti noti tra cui spunta Sean Bean (visto nella prima stagione de Il trono di Spade) e Framke Janseen (celebre per essere apparsa nella prima trilogia degli X-Men). Un film che arriva al cinema solo per tre giorni, dal 26 fino al 28 giugno, e che cerca di attirare non solo gli amanti dei manga e degli anime gapponesi, dato che, tutto ciò che ruota attorno al nome de I Cavalieri dello Zodiaco, è una parte importante anche della nostra cultura popolare.

Ma, si sa, è quasi impossibile riprodurre fedelmente il fascino di una storia di questa portata che miscela le leggende dell’antica Grecia con tutti i prismi di un dramma cavalleresco. E il film che è ora nelle sale, pur mostrandosi con una messa in scena molto accettabile e una CGI di buona battura, pecca nelle sue intenzioni finali. Stravolge il cuore de I cavalieri dello zodiaco e mostra al pubblico una storia di poco impatto che non ha nulla a che vedere con il manga (e tutti gli anime) che hanno reso tale la storia immortale di Masaki Kurumada.

Seiya e la sua ricerca del "Cosmo"

La storia è ambientata in un periodo non ben definito della nostra contemporaneità e in un mondo pericoloso dove creature mistiche e divine si perdono tra gli uomini. Seiya è un giovane che vive ai margini di questa società. È un ragazzo di strada tormentato da strane visioni e dal ricordo di sua sorella, scomparsa in circostanze misteriose. Si guadagna da vivere con gli incontri clandestini e spera in questo modo di poter mettere insieme i tasselli del puzzle e scoprire cosa sia successo a sua sorella. Fino a quando non viene intercettato da un uomo ricco e affabile (Sean Bean) che rivela al giovane Seiya di essere destinato a diventare uno dei Cavalieri dello Zodiaco, esseri straordinari e dalla potente armatura, che proteggono dalle forze del male la re-incarnazione della dea Athena. Il ragazzo comincia il suo addestramento, superando prove su prove, ma nel contempo, deve affrontare gli uomini cyborg di una super cattiva che è in cerca del potere del Cosmo. Per Seiya non sarà un’impresa facile ma, alla fine, trova la forza dentro di se per sconfiggere le forze del male, almeno fino alla prossima battaglia.

Un film privo di epica

Ci sarebbe poco o nulla da dire sul live action ispirato al manga de I Cavalieri dello Zodiaco. A una trama confusa e di poco impatto, a non funzionare sotto tutti i punti di vista è proprio la mitologia che sta alla base di tutto il film. Del grande classico non rimane poco o nulla. Manca il pathos, manca l’epica, manca l’adrenalina, manca il cuore pulsante di una storia che andava ben oltre alla classica battaglia tra bene e male. È venuto a mancare l’essenza stessa de I Cavalieri dello Zodiaco, qui è stata riprodotta solo l’anima più pop e scanzonata senza andare a fondo nella vicenda. Ma non è solo questo. Se la storia in sé è noiosa e poca coerente, anche i personaggi funzionano poco. Come quello di Seiya, il cavaliere che indossa l’armatura della costellazione di Pegaso, viene descritto come un ragazzo troppo irascibile che non ha il benché minimo interesse a diventare un cavaliere di Athena, e allo stesso modo, anche la dea della giustizia perder quel suo fascino mistico per trasformarsi in una ragazza incoerente e per nulla proiettata verso il suo ruolo. E la villain? È come se non esistesse dato che non ha l’appeal per essere una vera cattiva.

E all’orizzonte si intravede già un sequel…

Come si può intuire, il progetto de I Cavalieri dello Zodiaco è stato costruito per non fermarsi a una sola rappresentazione cinematografica. Nel manga sono ben 5 i cavalieri di "bronzo" che lottano per salvare la dea Athena e vengono presentati fin dall’inizio (anche se il quinto, per un breve periodo è al soldo del cattivo di turno), e seppur il protagonista resta il personaggio di Seiya, i restanti sono comunque parte integrante della narrazione. Questo fa intuire che il film potrebbe avere un sequel, di cui già ci sono voci in merito, che potrebbe ampliare lo spettro di indagine e presentare gli altri componenti. Ma, se già la storia dell’addestramento di Seiya non ha funzionato, cosa fa pensare che un secondo capitolo possa essere migliore del precedente?

Cosa c’è di sbagliato in questo live-action?

Dicevamo, è un film che non funziona nei contenuti. Lo si poteva già intuire dal trailer ma, di fatto, la release finale lo ha confermato. La critica (sia italiana che estera) non è riuscita a trovare niente di positivo in questo live action. Metterlo a paragone con i fumetti e tutto ciò che ne è scaturito è impossibile e pensare di poter portare al cinema una versione che ne conservasse l’anima era un’impresa titanica, ma con un po' più di impegno si poteva dare smalto al mito de I Cavalieri dello Zodiaco. Si è scelta invece la strada sbagliata alla fine, trasformando il mito in un carrozzone di poco conto, dove niente è al suo posto. Non c’è niente di bello nel film, né la trama poco complessa e poco emozionate, dai personaggi mono-dimensionali, fino al concetto stesso di "Saint" che è stato snaturato per una versione più pop e più cool dell’essere cavaliere di Athena.

I-cavalieri-dello-zodiaco-film2

La "Guerra galattica" e la corsa al "Grande Tempio": così iniziò la storia dei Saint Seiya

Il primo dei 28 numeri che coprono la storia di Seiya e company è stato pubblicato nel 1986 fino al 1989. Il successo del manga, però, è legato all’adattamento animato di 114 episodi che è arrivato con successo anche in Italia nei primi anni ’90. Suddiviso in tre archi narrativi – il Grande Tempo, Nettuno e Hades – la storia narra le avventure di un gruppo di ragazzi giapponesi (Seiya, Shiryu, Hyoga, Shun e Ikki) che si allenano per diventare Saint: i guerrieri consacrati alla dea Atena che sin dai tempi del mito lottano per proteggere l'umanità e il pianeta Terra dagli attacchi delle altre divinità, vestendo speciali armature denominate Cloth che rappresentano le 88 costellazioni moderne. Il manga ha una versione "più accorciata" rispetto all’anime, ma resta fedele a se stesso e alle sue intenzioni. Solo per la tv è stata realizzata la "saga di Asgard" che fa da ponte tra il primo e il secondo arco.

Masaki Kurumada il fumettista che ha fatto la storia

È considerato uno dei più grandi disegnatori viventi in Giappone.

La sua carriera comincia a 21 anni e trova successo proprio con I Cavaleri dello Zodiaco tradotto in numerosi paesi e lingue (oltre 50 nazioni), e si è attestato al 20esimo posto nella classifica commissionata da Weekly Shonen Jump nel 2007 sui manga più venduti di sempre, con oltre 25 milioni di copie vendute nel solo Giappone. Ha avuto altri progetti, e in Italia ha avuto largo consenso anche Bt’x – tra il 1994 e 2000 – che è diventato anche un anime in 25 episodi trasmesso all’epoca su TMC2.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica