È tutto pronto per la premiere londinese di “Oppenheimer”, l’attesissimo thriller storico scritto e diretto da Christopher Nolan. Ma c’è un problema non di poco conto per gli studi Universal: lo sciopero degli attori. La protesta è pressoché certa: la deadline dei contratti cinematografici e televisivi è appena scaduta e non è stato raggiunto un accordo con gli studios e le piattaforme streaming. Il board del sindacato SAG-AFTRA è convocato oggi alle 9 ora di Los Angeles per dire l'ultima parola sull'agitazione, ma lo stop è inevitabile. Ma Universal ha giocato d’anticipo.
Come reso noto da Variety, gli studi anticipato di un'ora la prima di “Oppenheimer” a Londra così da consentire al cast di partecipare anche in caso di voto positivo del board della SAG-AFTRA sullo sciopero. Il red carpet in programma alle 17.45 ora locale è stato anticipato alle 16.45: in questo modo il cast composto da Cillian Murphy, Robert Downey Jr., Matt Damon, Emily Blunt e Florence Pugh avrà la possibilità di posare per i fotografi e di partecipare alle interviste di rito, senza venire meno al regolamento del sindacato sullo sciopero.
Le trattative sono saltate definitivamente mercoledì a mezzanotte, ma il board di SAG-AFTRA ha previsto un vertice giovedì per votare e confermare la richiesta di sciopero. La decisione di anticipare la premiere potrebbe risultare vincente, ma non mette completamente al riparo Universal: l’annuncio dello sciopero potrebbe arrivare a red carpet in corso. Destinata a saltare, invece, la premiere americana di “Oppenheimer”: a meno di incredibili capovolgimenti, l’evento organizzato per il 17 luglio a New York City sarà probabilmente rinviato.
Già in ginocchio per lo sciopero degli sceneggiatori, Hollywood rischia la completa paralisi con lo stop degli attori. Il sindacato degli interpreti tornerebbe a incrociare le braccia a quarant’anni dall’ultima volta, mentre lo sciopero “congiunto” di sceneggiatori e attori non si verifica da oltre sessant’anni, per la precisione dal 1960. All’epoca il presidente di SAG-AFTRA era Ronald Reagan, poi diventato presidente degli Stati Uniti. Nelle scorse ore il sindacato ha diramato una nota per confermare la fumata nera: "Dopo oltre quattro settimane di contrattazione, la Alliance of Motion Picture and Television Producers (AMPTP) – l’entità che rappresenta i principali studios e streamer, inclusi Amazon, Apple, Disney, NBCUniversal, Netflix, Paramount, Sony e Warner Bros.
Discovery – si dimostra ancora riluttante a offrire un giusto accordo su questioni chiave che sono essenziali per i membri SAG-AFTRA". Niente da fare nemmeno per l’estensione delle trattative, scelta unilaterale del sindacato secondo AMPTP.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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