Anche quest'anno la notte degli Oscar non ha escluso colpi di scena, riservando risultati inattesi ed esiti che stanno già facendo discutere. Tra sorprese e affermazioni, sullo sfondo non possono passare inosservate le delusioni per i grandi nomi del cinema che sono stati "snobbati": nel teatro sono state notate certe assenze di peso, come ad esempio quelle di Spielberg e McDonagh. A questo si aggiunge che l'Italia è restata a bocca asciutta. Ecco chi sono i grandi esclusi agli Oscar 2023.
Steven Spielberg
Ha ricevuto il voto da parte di Dante Ferretti ed è certamente un vanto, ma alla fine Steven Spielberg è stato il vero grande sconfitto. Il suo The Fabelmans, che aveva ricevuto molte candidature, non è riuscito a raccogliere nulla. Si tratta di un racconto autobiografico in cui vengono spiegate le origini del suo profondo amore per il cinema: si mette a nudo e con il ritmo notevole riesce a tenere incollati allo schermo. Eppure sia la miglior sceneggiatura originale sia la miglior regia sono andate a Daniel Kwan e Daniel Scheinert.
Tom Cruise
Tra le grandi delusioni rientra anche Tom Cruise, che deve accontentarsi solamente del miglior sonoro attribuito a Top Gun: Maverick. Il sequel ha avuto comunque un ruolo molto importante: ha riportato le persone al cinema, riempiendo le sale e facendo registrare un incasso stellare. I migliori effetti visivi sono andati ad Avatar: La via dell'acqua; la miglior sceneggiatura non originale a Sarah Polley – Women Talking; la miglior canzone originale a "Naatu Naatu" – RRR; il miglior montaggio a Paul Rogers – Everything Everywhere All at Once.
Cate Blanchett
Era stata assai gradita la performance di Tàr, che però non è riuscito a strappare il miglior film. Dal suo canto Cate Blanchett sperava di portare a casa la statuetta di miglior attrice protagonista, che però è finita nelle mani di Michelle Yeoh con Everything Everywhere All at Once. In Tàr si scava nelle ambizioni di un'affermata direttrice d'orchestra, determinata nel portare avanti tutte le azioni necessarie per consolidare il suo successo.
Martin McDonagh
Esce senza premi pure Martin McDonagh, ribaltando così le aspettative e negando la gioia a tutti coloro che avevano confidato in un suo successo con Gli spiriti dell'isola. Il film scatta una fotografia malinconica al termine di un'amicizia e all'inizio di una guerra. Eppure McDonagh non porta a casa né la miglior sceneggiatura originale né la miglior regia.
Italia a bocca asciutta
L'Italia alla fine è rimasta a bocca asciutta, tornando a casa a mani vuote. Alla vigilia era favorito Le Pupille di Alice Rohrwacher, ma per il miglior cortometraggio l'ha spuntata An Irish Goodbye di Tom Berkeley.
Il nostro Paese è assente anche per il miglior trucco e acconciature: c'erano grandi speranze per Mark Coulier, Jason Baird e Aldo Signoretti (Elvis), che però sono stati battuti da Adrien Morot, Judy Chin e Anne Marie Bradley (The Whale). Almeno l'Italia si può consolare con il miglior film d'animazione vinto da Pinocchio di Guillermo del Toro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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