Conferme, sorprese e delusioni: la notte degli Oscar 2023 ha emesso i suoi verdetti e il dibattito sui social è a dir poco infuocato. C'era grande curiosità per questa edizione dopo la bufera dello scorso anno, con l'aggressione di Will Smith a Chris Rock nel pieno della diretta. Nessuna rissa, nessun alterco, niente di niente al Dolby Theatre, ma non è stata una serata tutta rose e fiori.
Gli Oscar 2023 saranno ricordati per il trionfo di "Everything Everywhere All at Once" - ben 7 premi - per il grande ritorno di Brendan Fraser e per l'ennesima delusione per un mostro sacro come Steven Spielberg. Come anticipato, però, non sono mancati i segmenti alquanto dimenticabili tra scortesie e rosicate, tra cafonerie e zoticaggine.
Il poco affabile Hugh Grant
Il red carpet è uno dei momenti più importanti della notte degli Oscar, con decine di star in posa per gli scatti di rito e per le interviste del caso. Tutti con il sorriso stampato in faccia, tranne uno: Hugh Grant. Raggiunto da Ashley Graham di ABC, l'attore ha assunto un atteggiamento scortese durante l'intervista, risponendo con fare annoiato, palesemente disinteressato. Nonostante i tentativi della giornalista di instaurare un normale dialogo, il volto di "Notting Hill" ha scelto monosillabi e repliche a tratti sprezzanti. Una brutta figura che è valsa a Grant il soprannome di "Mr Simpatia" da parte del popolo del web. Tralasciando gli insulti, ovviamente.
La rosicata di Angela Bassett
Attori, registi, tutti gli addetti ai lavori sognano di vincere l'Oscar. Già la nomination rappresenta un successo, considerando la grande competitività di Hollywood, ma a qualcuno non basta. Il riferimento è naturalmente ad Angela Bassett, protagonista della rosicata della serata. Favoritissima secondo i bookmakers per il premio alla migliore attrice non protagonista, la 64enne è stata battuta da Jamie Lee Curtis. Il fastidio non è stato celato in alcun modo: nessun applauso alla collega, neanche mezzo sorriso. Insomma, un inno alla sportività.
L'asinella spaventata sul palco
Tra una premiazione e l'altra, non sono mancati i siparietti con gli ospiti. Uno di questi ha visto protagonista un'attrice speciale, ovvero Jenny the Donkey, l'asinella star del film "Gli spiriti dell'isola" di Martin McDonagh. Portata sul palco del Dolby Theater dal conduttore Jimmy Kimmel e accolta con un applauso caloroso, l'asinella è parsa confusa e impaurita. Gag decisamente evitabile.
Il discorso furbacchione di Michelle Yeoh
"Questa statuetta è un faro di speranza e di possibilità, Sta a dimostrare che i sogni si sognano davvero e non lasciate che nessuno vi dica che avete superato una certa età per sognare": con queste parole Michelle Yeoh ha festeggiato la vittoria dell'Oscar alla migliore attrice per la sua performance in "Everything Everywhere All at Once". La 60enne, prima attrice asiatica a trionfare nella categoria, s'è mostrata sorpresa per il successo. Una reazione un po' ipocrita, considerata la campagna mediatica delle ultime settimane. L'ultima mossa è stata a dir poco barbina: chiedere di non assegnare il premio a Cate Blanchett, considerando che lei ne ha aveva già vinti due. Insomma, dopo tutto quell'ambaradan avrebbe potuto evitare sceneggiate opportuniste.
La conduzione insipida di Jimmy Kimmel
Dopo gli ottimi risultati nelle edizioni 2017 e 2018, Jimmy Kimmel è tornato al timone degli Oscar tra grandi aspettative.
Qualche battuta sui temi più caldi - impossibile non citare lo "Slapgate" con protagonisti Chris Rock e Will Smith - ma anche diversi scivoloni, come il siparietto con l'asinella e il tentativo di gag con Malala dall'esito piuttosto imbarazzante. In altri termini, un ritorno insipido.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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