Una cerimonia pacata, con pochi guizzi, in linea con le nuove direttive "inclusive" dell’Academy. La notte degli Oscar – giunta alla sua 95esima edizione – ha acceso ancora una volta e come tutti gli anni i riflettori sul cinema, le star e sullo Stato della settima arte. C’è da dire che la cerimonia non ha regalato grandi sorprese. Quasi tutti i pronostici non sono stati disattesi. E quello che è successo a Everything Everywhere all at one è molto palese. Il film di Daniel Kwan e di Daniel Scheinert, che miscela il tema dell’avventura a quello del fantasy insieme a una satira pungente della nostra società, ha vinto ben 7 statuette nel corso della notte degli Oscar. Ovvero: miglior film, miglior attrice (Michelle Yeoh), migliori registi e migliore sceneggiatura originale (Daniel Kwan e Daniel Schenert), e poi ancora miglior editing, miglior attrice non protagonista (Jamie Lee Curtis, che era alla sua candidatura) e miglior attore non protagonista (Ke Huy Quan). L'unico nella storia che, nelle categorie principali, ha portato a casa 6 statuette.
Il record battuto del Signore degli Anelli
Un fenomeno inarrestabile per il film dei “Daniels” – così sono stati ribattezzati – che era già arrivato alla vigilia della cerimonia con ben undici nomination. Ha trionfato sotto tutti i punti di vista in una serata senza particolari incidenti - rispetto allo scorso anno – in una cerimonia all'insegna della commozione. Un vero e proprio trionfo per la filmografia asiatica che torna a dominare gli Oscar dopo il grande successo di Parasite nel 2019. Un film che non è e non sarà un semplice fenomeno passeggero ma che, di fatto, è già entrato nella storia del cinema. È diventata la pellicola più premiata (e nominata) di sempre. Everything Everywhere all at once, nella sua totalità, ha ottenuto ben 158 riconoscimenti che ha ricevuto da organizzazioni di critica e enti del settore cinematografico. In particolar modo, ha sfatato un primato che fino a oggi nessuno avrebbe mai sognato si abbattere. I film più apprezzato e premiato dopo l’acclamato Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re, capitolo conclusivo della saga cinematografica tratta dalle opere di J.R.R. Tolkien, che ha totalizzato ben 101 premi. Un record che è stato infrato dopo nben 20 anni. Ad esempio, ha trionfato all’Hollywood Critics Association, ha due vittorie ai Golden Globe, sette agli Independent Spirit Awards e quattro premi conferiti dagli Screen Actors Guild Awards. Il lungometraggio è diventato, insieme a Ben-Hur di William Wyler e al Titanic di James Cameron, il terzo film con il maggior numero di Oscar vinti nella storia.
Di cosa parla il film
Ma di cosa parla il film? Evelyn, la protagonista, viene trascinata in un'avventura al di là di ogni immaginazione in cui diventa l’unica donna che riesce a salvare il mondo, esplorando altri universi che si collegano alle vite che avrebbe potuto condurre. Ha una lavanderia a gettoni e ha una vita vuota e spenta.
Un controllo da parte dell’ufficio fiscale rappresenterà per Evelyn la porta verso un mondo straordinario. Un film che unisce il puro intrattenimento ma che racconta, in modo bizzarro, il mondo di oggi. Una vittoria meritata? Forse sì ma in lista, soprattutto come miglior film, c’era qualcosa di (molto) meglio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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