Assicurazione auto, i costi si impennano: quali sono gli aumenti

I dati del primo trimestre di quest'anno mostrano aumenti sull'assicurazione auto del 4%: ecco le novità sulla relazione annuale dell'Ivass

Assicurazione auto, i costi si impennano: quali sono gli aumenti
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Anche il mondo dell'assicurazione su automobili e motocicli non è esente dagli aumenti del 2023: nei primi tre mesi di quest'anno, infati, il prezzo medio dell'Rc auto è stato pari a 368 euro, ossia il 4% in più su base annua. Nel 2022, invece, il totale era stato di 370 euro e in calo del 2,4% rispetto all'anno precedente come ha affermato il presidente dell'Ivass (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni), Luigi Federico Signorini, durante la relazione annuale dell'autorità.

Quali sono le differenze

A gennaio, febbraio e marzo di quest'anno il Sud ha registrato uno sconto sulla tariffa maggiore ma perché, di base, le tariffe sono più elevate. "Gli sconti elevati al Sud sono associati a una maggiore diffusione della 'scatola nera'", ha affermato Signorini: il minimo si è toccato nel Nord-ovest (30,9), iil massimo al Meridione. (40,3). Nel 2022 i mezzi assicurati nel nostro Paese sono stati quasi 33 milioni con 1,8 milioni di sinistri per un prezzo complessivo di circa 4.671 euro. Per quanto riguarda, invece, le due ruote, il premio medio annuo nel 2022 è stato di circa 243 euro e in discea del 2,4%. L'assicurazione ha riguardato un totale di 4,3 milioni di veicoli, 139mila i sinistri per un costo complessivo di circa 6.901 euro.

"Impatto sulle compagnie"

La crescita dei tassi e quella dei prezzi "hanno avuto impatti di rilevo sulle nostre compagnie di assicurazione attraverso, rispettivamente, la riduzione del valore di mercato delle attività e passività finanziarie e l'aumento dei costi dei sinistri", ha sottolineato il presidente Signorini. "Grazie al principio della contabilità al valore di mercato che presiede al calcolo delle grandezze prudenziali, il rialzo dei tassi ha agito, come sempre, in modo pressoché parallelo sui due lati del bilancio delle compagnie".

La crisi del settore assicurativo è stata sugellata dalla gestione "Vita" che per la prima volta nell'ultimo decennio ha registrato una perdita di utili pari a 0,4 miliardi (su un utile di 4,3 miliardi, -11%) mentre, sulle polizze "Danni", non si sono registrati cambiamenti rispetto a due anni fa (utili di 2,7 miliardi) anche se "per la prima volta dal 2011, l'assicurazione auto ha segnato una lieve perdita per l'effetto dell'inflazione sul costo dei sinistri e a causa di una raccolta in diminuzione".

Signorini ha poi spiegato che l'aumento dei rendimenti delle attività finanziarie alternative alle polizze "ha frenato la raccolta premi e alimentato le estinzioni anticipate dei contratti Vita. Il rapporto tra riscatti e premi è cresciuto e dopo aprile si è stabilizzato intorno al 90%". Per questa ragione, le tensioni sulla liquidità possono rappresentare un fattore di criticità soprattutto "in presenza di minusvalenze latenti sul portafoglio investimenti. Il 9 giugno il saldo tra plusvalenze e minusvalenze era negativo per 30 miliardi".

La crisi di Eurovita

Signorini ha poi parlato della crisi di Eurovita, compagnia che era stata commissariata alcuni mesi fa, auspicando che nel più breve tempo possibile possa "essere raggiunto un accordo che consenta di salvaguardare pienamente i diritti degli assicurati, a beneficio della stabilità del sistema nel suo complesso e della fiducia che i cittadini vi ripongono".

Sul tema è intervenuto oggi anche il ministro delle imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, il quale ha sottolineato che "il governo è molto attento allo sviluppo delle tematiche che riguardano il settore (assicurativo ndr). Tra l'altro si aspetta che a breve, ad ore, ci sia una soluzione di mercato e quindi una soluzione di sistema per risolvere in maniera chiara e definitiva il caso di Eurovita".

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