Bonus mamme disoccupate: aumenta l'assegno dei Comuni. Ecco a chi spetta

Erogata dalle amministrazioni comunali e gestita dall’Inps, questa misura rappresenta un supporto importante per chi si trova in difficoltà, offrendo un sostegno tangibile nei primi mesi di vita del bambino

Bonus mamme disoccupate: aumenta l'assegno dei Comuni. Ecco a chi spetta
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È cresciuto del 5,4%, quest'anno, il cosiddetto Bonus mamme disoccupate, con un contributo massimo mensile di 404,17 euro (per un totale di 2.020,85 euro distribuiti in cinque rate). Dal 2025 è previsto un ulteriore adeguamento dello 0,8%, che farà salire l'importo complessivo a 2.037 euro, suddivisi in rate mensili da 407,4 euro. Pensato per le mamme a basso reddito, questo sostegno economico, fondamentale per molte famiglie, può essere richiesto entro sei mesi dalla nascita del bambino o dall’ingresso in famiglia di un minore adottato o in affidamento preadottivo. Ma vediamo più nel dettaglio in cosa consiste, chi può beneficiarne e come richiederlo.

Cos’è

Noto ufficialmente come assegno di maternità comunale, il Bonus mamme disoccupate è una misura prevista dall’articolo 74 della legge n. 151 del 2001. Si tratta di un contributo economico erogato dall’Inps su richiesta del Comune di residenza, rivolto a chi si trova in una situazione di difficoltà economica. Questo assegno, spesso chiamato anche assegno di maternità di base, è rivolto alle mamme che non hanno copertura previdenziale oppure che ne hanno una limitata a un importo stabilito annualmente.

Come funziona

L’assegno di maternità comunale si rivolge principalmente alle neo-mamme disoccupate o con redditi molto bassi. Tuttavia, è bene sottolineare che non è necessario essere ufficialmente prive di lavoro per fare domanda: ciò che conta è rispettare i requisiti economici stabiliti. Come detto, la gestione di questa prestazione avviene a livello comunale, ma i fondi sono erogati dall’Inps. Il bonus si distingue dall’assegno di maternità statale, che viene concesso alle mamme con lavori atipici o discontinui, purché abbiano versato almeno tre mesi di contributi nei 18 mesi precedenti la nascita o l’ingresso in famiglia del minore.

Quali requisiti

L’assegno comunale di maternità è riservato a specifiche categorie di persone. Ecco chi può richiederlo: cittadine italiane, comunitarie o straniere con regolare permesso di soggiorno; mamme che rispettano un determinato limite di reddito, per il 2024 l’indicatore Isee non deve superare i 20.221,13 euro per ottenere l'importo completo; donne che non beneficiano già di altre forme di assegno di maternità, come quello statale. Un aspetto interessante è che, nel caso in cui la mamma abbia diritto a entrambe le prestazioni (comunale e statale), può essere erogata una quota differenziale, che copre la differenza tra i due importi. Inoltre, è fondamentale che non si abbia copertura previdenziale, o che se ne abbia una limitata a un importo definito annualmente.

Come richiedere l’assegno

Per accedere al bonus, la domanda deve essere presentata direttamente al proprio Comune di residenza entro sei mesi dalla nascita del bambino o dall’ingresso del minore in famiglia. Una volta ricevuta la richiesta, il Comune si occupa di verificare che tutti i requisiti siano soddisfatti e inoltra la pratica all’Inps, che si occupa poi del pagamento.

La procedura è relativamente semplice e la risposta alla domanda arriva solitamente entro 30 giorni dalla presentazione. Per assistenza nella compilazione della domanda, si possono contattare gli uffici comunali o consultare il sito dell’Inps.

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