La Guardia di finanza sta facendo controlli e diverse Procure indagano per cercare di comprendere se l’aumento dei prezzi dei carburanti è dovuto al reintegro delle accise che sono state ridotte durante gli ultimi mesi, oppure se è in corso una speculazione e se i furbetti del pieno si stanno dando da fare.
Un tema che spacca l’opinione pubblica e che vede il formarsi due fronti tra chi ritiene che i benzinai sono del tutto esenti da critiche e le autorità che, per difendere i consumatori, non escludono ipotesi di alcun tipo e scavano a fondo.
Nel frattempo, basandoci sui dati dei controlli svolti dalla Guardia di finanza nel corso del 2022, possiamo tracciare quali sono i pericoli a cui sono esposti i consumatori. Importante ribadire che non tutti i benzinai sono scorretti.
I trucchi dei furbetti dei carburanti
Nel corso del 2022 la Guardia di finanza ha svolto 5.187 verifiche a cui sono corrisposte 2.809 violazioni (il 55%) alle politiche dei prezzi. In 717 casi è mancata l’esposizione dei prezzi praticati rispetto a quelli indicati, soprattutto nel caso delle differenze di prezzo tra self e servito. Questa è una delle cose a cui i consumatori devono quindi fare attenzione, ovvero che i prezzi esposti corrispondano alla richiesta di pagamento del gestore. La maggior parte delle violazioni, dato che merita di essere evidenziato, riguarda l’omessa comunicazione al ministero, pratica che ogni gestore è obbligato a seguire.
In linea generale, soprattutto per scrupolo, occorre controllare – anche in modo rapido e sommario – che vi sia una ragionevole corrispondenza tra prezzi esposti e prezzi applicati.
La Guardia di finanza verifica anche l’erogazione delle colonnine, e questo è un aspetto su cui il consumatore ha poco controllo. Le autorità hanno a disposizione strumenti per certificare che la quantità di carburante acquistata venga effettivamente erogata, al di là dei numeri che possono essere letti sui display. Differenze che possono sfuggire a chi fa il pieno e quindi al centro delle attenzioni dei controllori.
Mai distrarsi e mai lasciarsi distrarre quando si sta facendo il pieno, non ci sono molte altre difese.
Tra le verifiche, come riporta il Tempo.it, anche i confronti tra i costi del carburante in vendita e quello in giacenza, per essere certi che i benzinai non vendano a prezzi maggiorati le scorte acquistate al netto delle accise.
Altra priorità della Guardia di finanza è quella di controllare che i distributori di una zona circoscritta non tentino di creare un cartello, concordando un aumento dei prezzi tra loro stessi.
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