Quando si trasloca o si acquista casa può essere necessario richiedere il passaggio delle forniture di luce e gas, attraverso procedimenti come voltura o subentro. I processi di allacciamento delle forniture possono dipendere da vari fattori, come la presenza del contatore, di precedenti proprietari, di nuovi inquilini, dalle politiche delle imprese fornitrici e altre questioni legate all’immobile. Vediamo qual è la differenza tra voltura o subentro e com’è possibile procedere con questi tipi di trasferimento delle forniture luce e gas.
Voltura e subentro
Di base, questi due procedimenti hanno lo stesso obiettivo: permettere, a chi si trasferisce, di ottenere la fornitura di luce e gas in tempo per il proprio trasferimento. Sono molti i fornitori di corrente elettrica e gas in grado di garantire entrambi. Le diverse aziende sono preparate a proporre pacchetti differenti, a seconda della scelta effettuata tra voltura o subentro. In questo modo, quali che siano le esigenze del consumatore, potrà optare per una delle due soluzioni.
La differenza tra la voltura e il subentro sta però nel procedimento svolto per garantire la fornitura in tempi rapidi. Nel caso della voltura è presente un contatore ancora attivo e un contratto in essere, mentre il subentro si attua in presenza di un contatore, ma con cessazione del contratto precedente. I due procedimenti differiscono in questo dettaglio: mentre per la voltura bisogna cambiare solamente l’intestazione del contratto, nel subentro è necessario stipularne uno nuovo e in seguito allacciarsi al contatore.
Costi e tempi
Gli importi possono cambiare a seconda delle tariffe dei fornitori, ma sono previsti dei costi fissi, tra cui, ad esempio, gli oneri amministrativi, le imposte di bollo, eventuali depositi cauzionali e il contributo del fornitore. Costi presenti soprattutto nelle tariffe a maggior tutela (il cui termine è fissato al gennaio 2024), mentre nel caso del mercato libero i prezzi fissi sono rappresentati principalmente dagli oneri amministrativi.
I costi di voltura e subentro sono diversi in relazione al tipo di contratto. Per il regime di maggior tutela sono fissati dall’Autorità Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) e, nel caso non si richieda aumento di potenza contrattuale, sono pari a 25,51 euro per oneri amministrativi, più IVA 22%, 23 euro di contributo fisso, più IVA 22% (in caso di subentro, il distributore può richiedere un altro contributo), 16 euro imposta di bollo. Importi che vanno sommati all’eventuale deposito cauzionale, a discrezione del fornitore di elettricità. Se poi si richiede anche un aumento della potenza contrattuale contestualmente alla voltura o al subentro, il fornitore chiederà un ulteriore corrispettivo, in base alla potenza richiesta.
Situazione simile per il mercato libero, dove il costo di voltura o subentro comprende un contributo fisso di 25,20 euro per oneri amministrativi, una quota di servizio stabilita dal fornitore, generalmente attorno ai 23 euro. Oltre a questi oneri, il fornitore può richiedere di pagare l'imposta di bollo di 16 euro e il versamento di un deposito cauzionale. In caso di aumento della potenza contrattuale viene solitamente richiesto un ulteriore corrispettivo.
Per il gas, i costi amministrativi e commerciali della voltura e del subentro a carico del cliente cambiano da un fornitore all'altro e sono indicati nel contratto.
Quanto ai tempi, per effettuare una voltura sono necessari in genere 7 giorni lavorativi a partire dalla ricezione da parte del fornitore dei documenti previsti, mentre per ottenere il subentro ci vogliono normalmente 7 giorni lavorativi per la luce e 12 giorni per il gas.
Voltura o subentro: a chi spettano
Che si tratti di acquisto o locazione, entrambe le operazioni spettano al nuovo inquilino o proprietario, contattando, per la voltura, il fornitore e chiedendo il cambio di intestazione del contratto. Se possibile, bisognerebbe contattare chi ci ha preceduto nell’appartamento, chiedendo i suoi dati personali e i dati della fornitura, oppure facendosi lasciare una sua vecchia bolletta.
Per il subentro, invece, poiché il vecchio inquilino o proprietario avrà fatto in precedenza disattivare il contatore comunicando una disdetta al suo fornitore, bisognerà chiedere la riattivazione delle utenze al gestore scelto che, a sua volta, contatterà il distributore affinché si occupi materialmente di riazionare gli apparecchi.
In caso di decesso
Come si può immaginare, un contratto di luce e gas non può essere intestato a una persona defunta. In caso di decesso dell’utente, i suoi cari devono chiedere il cambio di intestazione delle forniture. Esiste in questo caso un'operazione chiamata voltura mortis causa, è gratuita quando viene chiesta da un erede (coniuge o figlio del defunto, che dovrà presentare alcuni documenti attestanti la proprietà dell’immobile), o il richiedente è già residente nell'immobile. In particolare, ad essere gratuiti, sono gli oneri amministrativi dovuti al distributore. Per quanto riguarda le spese di gestione, l'ultima parola spetta al fornitore.
Una situazione del genere non è contemplata in caso di subentro.
Dati necessari
Per velocizzare le procedure, sarebbe utile, come detto, recuperare una precedente bolletta della fornitura per cui si chiede la riattivazione, così da trovare al suo interno tutti i dati necessari. Ecco quali: Codice POD, identificativo del contatore di energia elettrica, Codice PDR, identificativo del contatore gas; per la luce: Potenza del contatore (generalmente di 3 kW per i classici contatori domestici); l'indirizzo esatto cui è registrata la fornitura; a questo vanno aggiunti il nominativo del futuro intestatario (nome, cognome e codice fiscale), un indirizzo email, il codice Iban, nel caso in cui si voglia procedere a pagare le bollette tramite addebito bancario. Per la fornitura luce, può essere utile il codice cliente di nove cifre (che puoi trovare sul display del contatore se elettronico) o sulle bollette del precedente intestatario della fornitura.
Infine, è importante avere a disposizione un documento che attesti la proprietà, la locazione o la fruizione ad altro titolo dell'immobile: nel caso si tratti di prima casa, l'autocertificazione di residenza anagrafica permette di beneficiare della tariffa agevolata per residenti.
A titolo di esempio
Abbiamo preso in esame alcuni fra i principali fornitori di luce e gas del mercato libero e tutelato, per capire quali sono i costi e i tempi per queste operazioni. Vediamo.
ENI: il subentro con Eni di gas o luce, ossia l'attivazione di un contatore chiuso, ha un costo di 60,20 euro + IVA per ciascuna fornitura. L'azienda avrà a disposizione al massimo 7 giorni lavorativi per l’energia elettrica e 12 giorni lavorativi per riattivare il contatore del gas metano. La voltura ha un costo complessivo di 60,20 euro + IVA per la bolletta luce e di 72 euro + IVA per quella del gas.
A2A: il costo del subentro in maggior tutela è di 48,88 euro + IVA a fornitura, per il mercato libero varia a seconda di stato e caratteristiche della fornitura. I contatori saranno riattivati entro 7 giorni lavorativi per la luce e 12 per il gas. Il costo della voltura con A2A è di 48,88 euro + IVA e il cambio intestatario avviene entro 7 giorni lavorativi dall'accettazione della domanda.
IREN: Il costo del subentro è di 50 euro + IVA per ciascuna fornitura e i tempi di riattivazione variano a seconda della fornitura. Per fare un subentro Iren e riattivare i contatori possono servire un massimo di 7 giorni lavorativi per la luce e di 12 giorni lavorativi per il gas. La voltura di un'utenza di luce o di gas con Iren ha un costo di 48,88 euro + IVA e per l'operazione ci vogliono 7 giorni lavorativi.
EDISON: Subentro dei contatori luce e gas al costo di 48,51 euro + IVA per la luce e 53 euro + IVA per il gas, nei tempi massimi di 7 giorni lavorativi per la luce e 12 per il gas. Il costo per la voltura è di 48,88 euro + IVA, con attivazione entro 7 giorni lavorativi.
EON: Il costo di subentro è di 48,88 euro + IVA a fornitura, con contatori attivi in 7 giorni lavorativi per la luce e 12 giorni per il gas. Volturare le forniture con questo fornitore può richiedere fino a 7 giorni lavorativi, con un costo a partire da 48,88 euro + IVA a fornitura.
È bene sapere che…
Da qualche anno diversi fornitori hanno introdotto la voltura con cambio fornitore. In caso di cambio di intestatario delle utenze luce e gas della propria abitazione, e qualora il fornitore precedente non avesse più offerte convenienti, questo tipo di procedura può essere consigliabile per avere in un unico passaggio il nuovo contratto a proprio nome e condizioni più in linea con le proprie esigenze.
Nell’acquistare un immobile precedentemente abitato da altri, si potrebbe incorrere in qualche sorpresa, fra cui delle bollette non pagate. È bene sapere che i fornitori non addebitano mai le bollette non pagate ai nuovi inquilini, a meno che non siano parenti stretti del vecchio proprietario e non si sia effettuata una voltura mortis causa. In tutti gli altri casi, nell’effettuare la voltura, potrebbe essere necessario compilare un modulo in cui si dichiara la propria estraneità ai fatti.
In caso di subentro, invece, i tempi potrebbero essere leggermente più lunghi di una settimana, specie per riallacciare il gas, che necessita dell'intervento di un tecnico per riattivare il contatore. Il distributore potrebbe dunque ritardare ulteriormente l'invio dell'incaricato, con qualche problema per il nuovo inquilino.
In questo caso è previsto un indennizzo che sarà accreditato automaticamente in bolletta, con un ammontare calcolato in base all'entità del ritardo.Il consiglio è quindi di verificare lo stato dei contatori quanto prima e chiedere la voltura del contratto o il subentro in tempo utile.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.